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Celestino Tabasso, presidente dell'Assostampa Sarda (Foto: lanuovasardegna.it)
Associazioni 16 Mag 2022

Sardiniapost licenzia 4 dei 7 giornalisti della redazione. L'Assostampa sarda: «Errore grave e inaccettabile»

La crisi del giornale online «è un sintomo delle difficoltà  che investono tutto il tessuto informativo sardo», rileva il sindacato regionale, che torna a chiedere alle istituzioni locali un confronto su una riforma delle leggi a sostegno delle testate dell'Isola «per scongiurare la desertificazione dell'informazione».

L'Associazione della Stampa sarda «valuta come un errore grave e inaccettabile la scelta di Sardiniapost di licenziare quattro dei sette giornalisti fino a ieri in forze alla redazione. Il sindacato dei giornalisti sardi – spiega una nota – non può costringere un'azienda editoriale a ignorare la crisi, né biasimarla se ragiona su un alleggerimento dei costi. Tuttavia, decapitare un paziente per aiutarlo a perdere peso non si è mai rivelata una strategia clinica brillante».

La professionalità, la qualità e l'impegno della redazione di Sardiniapost, «da tempo elemento importante nel mosaico del pluralismo isolano, avrebbero meritato – incalza l'Assostampa – un piano industriale nitido e un confronto serio sulle prospettive della testata, non un mix di vaghezza e improvvisazione al quale il dinamismo e il senso di responsabilità dei giornalisti non avrebbero potuto da soli dare sostanza».

Per il sindacato regionale, «la crisi di Sardiniapost non è solo un problema dei giornalisti licenziati e dei loro colleghi chiamati a resistere in una posizione emotiva e professionale molto complicata: è un sintomo delle difficoltà che investono tutto il tessuto informativo sardo e in modo particolarmente significativo quello online».

L'Associazione della Stampa sarda «ancora una volta chiede alla Giunta e al Consiglio regionale un confronto su una riforma delle leggi a sostegno delle testate, che su basi di equità e meritocrazia aiuti a scongiurare la desertificazione dell'informazione sarda. Stiamo parlando – conclude l'Assostampa – di un'emergenza democratica, ne stiamo parlando da troppo tempo».

@fnsisocial

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