CERCA
Cerca nelle notizie
Dal
Al
Cerca nel sito
Rai 18 Dic 2009

Santoro fa gli auguri di Natale al Premier, ma anche a Spatuzza, difende il proprio lavoro e i colleghi accusati da Cicchitto di essere i "mandanti" Annozero fa il pieno di ascolti e si apre l'ennesima polemica

Michele Santoro risente del clima  natalizio e rivolge i suoi auguri a Silvio Berlusconi in primis:la puntata di Annozero (Raidue) intitolata I mandanti inizia con toni morbidi e scivola via tranquilla fino alla fine con le vignette di Vauro che cerca di sdrammatizzare quanto accaduto in piazza Duomo. Annozero ieri sera su Raidue, con la puntata intitolata I Mandanti e incentrata sull'aggressione a Silvio Berlusconi, ha superato i 6 milioni dispettatori e vinto la serata. La platea e' stata di 6.137.000, con il 24,81%. tanto da far dire a Giulietti di Articolo 21, che la Rai dovrebbe ringraziare Santoro e la squadra di giornalisti di Annozero anche per aver mostrato un Italia vera. 

Michele Santoro risente del clima  natalizio e rivolge i suoi auguri a Silvio Berlusconi in primis:la puntata di Annozero (Raidue) intitolata I mandanti inizia con toni morbidi e scivola via tranquilla fino alla fine con le vignette di Vauro che cerca di sdrammatizzare quanto accaduto in piazza Duomo. Annozero ieri sera su Raidue, con la puntata intitolata I Mandanti e incentrata sull'aggressione a Silvio Berlusconi, ha superato i 6 milioni di
spettatori e vinto la serata. La platea e' stata di 6.137.000, con il 24,81%. tanto da far dire a Giulietti di Articolo 21, che la Rai dovrebbe ringraziare Santoro e la squadra di giornalisti di Annozero anche per aver mostrato un Italia vera. 

Toni morbidi ma fermi e decisi nel condannare la violenza subita dal premier, una violenza che Santoro ha vissuto profondamente, non con i propri occhi - come lui stesso spiega - ma con quelli di Berlusconi. Annozero si interroga e cerca di capire cosa abbia spinto Massimo Tartaglia a scagliarsi contro Berlusconi e se ci sia realmente nel Paese un clima di odio, quell'humus nel quale sarebbe maturato il gesto di un ragazzo labile. In studio ci sono: Antonio Di Pietro, sanguigno come sempre, Maurizio Lupi (Pdl), che battibecca un po' con tutti, Marco Travaglio che usa le parole dei 'giornali dell'amore', Libero e Il Giornale;
Pierluigi Battista (Corriere della Sera) e l'esperto di sicurezza Andrea Nativi.
E, mentre il dibattito va avanti nello studio della Dear, Maurizio Gasparri (Pdl) e' pronto nel bocciare Santoro su tutta la linea a rinnovargli le accuse di essere 'il mandante morale
della violenza in atto'. Nella stessa scia, Daniele Capezzone: ''Sto assistendo all'ennesima puntata di Annozero: tutto (conduzione, scaletta, filmati, regia, pubblico, gestione degli spazi di parola) e' ossessivamente e sistematicamente rivolto contro una sola parte''. Giorgio Merlo (Pd) definisce Annozero una zona franca all'interno della Rai.
L'anteprima di Santoro e' ricca di spunti: nei suoi auguri di Natale difende con orgoglio l'onesta' del proprio lavoro e quella dei giornalisti in questi giorni bersaglio di critiche
feroci, i colleghi di Repubblica, del Fatto, dell'Unita'. Ma un augurio particolare e personale lo rivolge soprattutto a Marco Travaglio, oggetto di 'un vero e proprio massacro mediatico'. 
Fa poi gli auguri - in maniera un po' provocatoria - a Gaspare Spatuzza, il quale sta raccontando dei fatti: ''Ma se noi lo attacchiamo, significa che un po' lo intimidiamo e gli
impediamo di raccontare tutto quello che sa'' . Dopo, la puntata entra nel vivo con la ricostruzione precisa dell'aggressione al premier nel tentativo di mettere a fuoco
eventuali responsabilita' degli uomini addetti alla sicurezza del presidente del Consiglio. A sorpresa, sono state le parole del filosofo Umberto Galimberti a destare la reazione degli
ospiti, forse perche' ha affrontato quello che - secondo molti - e' il cuore della questione e cioe'  l'eccessiva personalizzazione della politica.   ''Le figure carismatiche - dice Galimberti - producono consensi e dissensi a livello emotivo. E le persone che non
padroneggiano la loro mente sono molto sensibili a questo movimento delle emozioni, sia in senso favorevole che sfavorevole. Se un potere si regge su basi emotive, diventa
molto pericoloso. Noi abbiamo gia' superato la linea di demarcazione della democrazia.

@fnsisocial

Articoli correlati