È stata condannata a otto anni e mezzo di reclusione per "diffusione di notizie false" sulle forze armate del paese Marina Ovsyannikova, la giornalista russa che il 15 marzo 2022 interruppe le trasmissioni televisive di 1Tv esibendo alle spalle della collega impegnata nella diretta un cartello di protesta contro la guerra in Ucraina.
La Corte ha stabilito che la giornalista - nel frattempo riparata all'estero - dovrà scontare la sua pena in una "colonia correzionale" e le ha proibito per quattro anni di "partecipare ad attività legate alla gestione di pagine web di organi di informazione e telecomunicazione". La Corte ha accusato Ovsyannikova di aver diffuso nel luglio 2022 video e fotografie che contenevano "informazioni false" sulle operazioni dei militari russi in Ucraina.
Le autorità russe avevano spiccato nel mese di ottobre dello scorso anno un ordine di cattura contro la Ovsyannikova, fuggita all'estero mentre si trovava agli arresti domiciliari. Prima della condanna alla reclusione, la giornalista aveva subito l'imposizione di diverse ammende sempre con l'accusa di aver agito in modo contrario agli interessi dell'esercito russo. Dopo la protesta in diretta, era stata condannata ad un'ammenda di 255 Euro "per manifestazione non autorizzata". Quindi, al termine di un'inchiesta sull'accaduto, era stata licenziata. (Adnkronos, 4 ottobre 2023)