La Fnsi e l'Associazione Stampa Romana esprimono piena solidarietà alla collega di Repubblica Rosalba Castelletti. La giornalista, si legge in un comunicato diffuso dal sindacato regionale domenica 3 agosto 2025, è stata «attaccata e additata dal ministero degli Esteri russo con una nota dal tenore intimidatorio per aver fatto il suo lavoro di cronista. Un episodio grave che conferma ancora una volta quanto i giornalisti liberi e indipendenti siano considerati dalle autocrazie un pericolo, ritenuti alla stregua di nemici».
Anche il Cdr di Repubblica, a nome di tutta la redazione, ha espresso solidarietà alla collega «inviata a Mosca del nostro giornale, fatta oggetto di un pesante attacco da parte del ministero degli Esteri russo e dell’ambasciatore russo che la accusano di essere russofoba e le imputano l’orchestrazione di una campagna mediatica “malevola” contro la politica estera russa. Nei confronti della collega Castelletti e del nostro giornale sono arrivate esplicite intimidazioni tramite web da parte dell’“agenzia di politica estera russa che considera tutto e non dimentica nulla”. Affermazioni che condanniamo con forza e preoccupazione. Il tentativo di intimidire e mettere alla gogna i giornalisti per aver fatto il proprio lavoro qualifica gli autori delle minacce per quello che sono e non funzionerà, come non ha mai funzionato: questi attacchi sono una medaglia al valore del lavoro di Rosalba e di tutta la redazione».
A Rosalba Castelletti è giunto un messaggio di vicinanza anche da parte della direzione di Repubblica: «L’attacco del Cremlino a Rosalba Castelletti e a Repubblica per aver dato notizie vere e non smentite né smentibili è solo l’ennesima conferma di come Mosca consideri la libertà di stampa. La verità è il primo nemico di tutte le dittature, specie di quelle impegnate da più di tre anni a massacrare i civili di un Paese confinante». La direzione del quotidiano conclude: «Se il Cremlino pensa con questi metodi di riuscire a intimidire chi svolge con correttezza il proprio mestiere, sbaglia di grosso». (anc)