È morto a Roma, domenica 4 ottobre, Alessandro Cardulli, firma storica dell'Unità, una vita dedicata alla politica e al sindacato. Classe 1938, pisano di origini, giornalista professionista iscritto all'Ordine del Lazio dal 1970, Cardulli è stato vicesegretario della Federazione nazionale della Stampa italiana in un periodo molto delicato della storia d'Italia, negli anni a cavallo tra i '70 e '80, prima di proseguire in Cgil il suo impegno in difesa dei lavoratori e poi dei pensionati.
Nato professionalmente come corrispondente da Pisa dell'Unità, nel giornale fondato da Antonio Gramsci ha continuato a lavorare fino a diventare caporedattore dell'economico-sindacale. Uomo di grande cultura, pungolo critico sempre pronto al confronto, anche vivace, la sua passione lo ha accompagnato anche nell'ultima avventura, online, con il sito di notizie Jobsnews.it, di cui è stato fino alla fine direttore responsabile.
In Cgil – ricorda la Confederazione – diresse l'ufficio stampa nella fase calda delle grandi lotte e conquiste sindacali degli anni '70, durante la segreteria generale di Luciano Lama, e fu al fianco dei lavoratori della Filis, prima, e dei pensionati dello Spi, poi.
«Ultimo saluto a #AlessandroCardulli una vita per la giustizia sociale e contro ogni bavaglio», ricorda su Twitter il presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti.