Sky manderà in onda questa sera, in occasione dell’anniversario della strage di via D’Amelio, l’inchiesta “La mafia è bianca”, firmata da Stefano Maria Bianchi e Alberto Nerazzini.
E’ una buona notizia per tutti coloro che apprezzano il giornalismo d’approfondimento: il lavoro viene trasmesso nonostante i tentativi del Presidente della Regione Sicilia di bloccarne la diffusione. Ma è una notizia che non può lasciare indifferente la Rai: non solo perché si tratta di due autori che in Rai si sono formati e che con la Rai continuano a collaborare, ma soprattutto perché non è accettabile che il servizio pubblico sia meno libero di altre emittenti e meno attento all’informazione di qualità. Il vertice di viale Mazzini deve far comprendere che è finita l’epoca dell’asservimento, che portò a garantire al Presidente Cuffaro una trasmissione “di riparazione”. E per dirlo al pubblico in maniera chiara si potrebbe scegliere di mandare in onda l’inchiesta di Bianchi e Nerazzini su una delle tre reti generaliste della Rai, con tutte le opportune garanzie di contraddittorio. La qualità del servizio pubblico non è separabile dal coraggio e dal contenuto civile della sua programmazione.