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Associazioni 06 Ago 2006

Rinnovo del Corecom Marche: appello del Sigim al Presidente del Consiglio regionale Bucciarelli

Il Sigim (Sindacato giornalisti marchigiani) esterna formale protesta per l'esclusione del collega Marcello Ciamaglia, capoufficio stampa della Provincia di Pesaro e Urbino, dall'ammissibilità a membro del nuovo Corecom (Comitato regionale per le Comunicazioni)

Il Sigim (Sindacato giornalisti marchigiani) esterna formale protesta per l'esclusione del collega Marcello Ciamaglia, capoufficio stampa della Provincia di Pesaro e Urbino, dall'ammissibilità a membro del nuovo Corecom (Comitato regionale per le Comunicazioni)

"La scelta di escludere Ciamaglia dal novero dei possibili vertici del Comitato (in fase di nomina) - sottolinea il Sigim - è stata presa dalla 1^ Commissione del Consiglio regionale delle Marche, applicando in modo distorto l'art. 2 della Legge regionale 27 marzo 2001, n. 8 - Istituzione, organizzazione e funzionamento del Comitato regionale per le Comunicazioni - laddove, nel restringere il campo di nomina dei sette componenti del Corecom a "soggetti in possesso di documentati requisiti di competenza ed esperienza nel settore della comunicazione nei suoi aspetti culturali, giuridici, economici e tecnologici", sottolinea la necessità che i candidati "diano altresì garanzia di assoluta indipendenza sia dal sistema politico istituzionale che dagli interessi di settore". La non ammissibilità della candidatura di Ciamaglia (tra l'altro già vicepresidente del Corerat, antesignano del Corecom) equivale pertanto a una pericolosa affermazione di principio che il Sigim non intende accettare: ovvero che un giornalista dipendente a tempo indeterminato di una pubblica amministrazione, con attività di servizio pluriennale in posizione preminente all'interno del sistema mediatico regionale, non offra sufficienti garanzie di competenza, non assicuri assoluta indipendenza dal sistema politico, o peggio, possa essere automatico portatore di chissà quali interessi di settore. In un Paese che non è stato capace di risolvere ben altri conflitti di interesse, una simile visione dei fatti rappresenta piuttosto, a giudizio del Sigim, il chiaro tradimento dei principi contenuti nella legge 150/2000. Grave è infatti che, nella più classica confusione dei piani, neppure ai vertici della politica regionale sia stata ancora colta la siderale distanza tra la funzione di Capo Ufficio Stampa (garante di una corretta informazione nei confronti dei cittadini e quindi indipendente per definizione) e quella di Portavoce (ruolo non giornalistico, non soggetto ad alcuna etica ordinististica, contrattualizzato a tempo determinato su basi - queste sì - esclusivamente fiduciarie tali da far ipotizzare condizionamenti dall'alto). Il totale stravolgimento della realtà operato dalla 1^ Commissione del Consiglio regionale delle Marche ai danni del collega Ciamaglia, azzerandone presuntivamente competenza, autonomia e indipendenza, o ritenendolo portatore di interessi particolari, contiene pertanto inaccettabili elementi di pregiudizio contro i quali il Sindacato giornalisti marchigiani intende battersi in tutte le sedi. Il Sigim si appella al neopresidente del Consiglio regionale delle Marche, Raffaele Bucciarelli, cui spetta l'esercizio del potere sostitutivo nella nomina dei componenti Corecom in carica per i prossimi cinque anni, perché questa incomprensibile pagina di esclusione e discriminazione (che simbolicamente colpisce tutti i giornalisti marchigiani) venga immediatamente cancellata, sia per salvaguardare i migliori principi dell'auspicata trasparenza amministrativa sia per non sottrarre immotivatamente una preziosa professionalità al prossimo Comitato regionale per le comunicazioni cui il Sigim chiederà immediata e pubblica udienza".

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