Un contratto che non contraddica le scelte congressuali a tutela di tutti i giornalismi, soprattutto di quelli più deboli e meno garantiti e la natura solidale e collettiva della Fnsi delle Associazioni Regionali di Stampa.
CONTRATTI E LA PROPOSTA “PONTE” DELLA FIEG CONFRONTARSI NON VUOL DIRE MODIFICARE LA NATURA SOLIDARISTICA DEL SINDACATO E LE SCELTE DEL CONGRESSO DI S.VINCENT Un contratto che non contraddica le scelte congressuali a tutela di tutti i giornalismi, soprattutto di quelli più deboli e meno garantiti e la natura solidale e collettiva della Fnsi delle Associazioni Regionali di Stampa. E’ questa la richiesta della giunta dell’Associazione Ligure dei Giornalisti, allargata ai rappresentanti e fiduciari regionali dell’Inpgi, della Casagit, ai consiglieri nazionali liguri, dopo avere valutato l’evoluzione della trattativa contrattuale e la proposta della Fieg, relativa a un’ipotesi di accordo “ponte”. Se è giusto, politicamente e strategicamente, andare a “vedere”, nel merito e “nero su bianco”, l’inversione di rotta della Fieg maturata “ufficialmente” e curiosamente in un lasso di tempo assai ristretto, a conclusione di una mattinata di discussione in cui le posizioni editoriali erano state ribadite nella loro interezza, durezza e non disponibilità al confronto sulla piattaforma dell’Fnsi, è altrettanto giusto e doveroso per il sindacato dei giornalisti porre dei punti cardine che sono stati e devono rimanere alla base della scelta che ha portato all’elezione del segretario e degli organismi dirigenti della Fnsi al congresso di S.Vincent. 1)Lavoro autonomo: la scelta congressuale e della piattaforma non deve essere snaturata. Un eventuale protocollo di intesa non può prescindere dalla sottoscrizione di un vincolo chiaro per la sua applicazione e da una indicazione di minimi retributivi e di garanzie previdenziali per le varie forme dei giornalismi autonomi (scritto, fotogiornalismo, video) 2)Retribuzioni: gli aumenti salariali, non inferiori al 10%, devono essere adeguati alla situazione generale della categoria, al ridotto potere di acquisto dei salari, e non sulle medie delle grandi e particolari retribuzioni. E non dovranno abbandonare l’abbassamento del cosiddetto “parametro 100” (primo scatto di aumento) al livello dei redattori con meno di 30 mesi di anzianità. Andrà altresì richiesta una “una tantum” a copertura del periodo di mancata copertura del rinnovo della parte economica. 3)Previdenza: la Fieg deve confermare il proprio assenso alla riforma previdenziale già varata dal CdA dell’Inpgi e approvata dalla Fnsi. 4)Il congelamento dell’applicazione della legge Maroni/Biagi e delle nuove forme di lavoro al mondo dell’informazione, dovrà essere chiaramente specificato e vincolante vietando ogni forma di ricorso per l’applicazione della Legge 30 da parte di singole aziende. Come il divieto di utilizzo di stagisti, collaboratori esterni eccetera in sostituzione di assenze per ferie, malattie, maternità. Veto, pena il ricorso all’Ordine professionale con la richiesta di revoca delle autorizzazioni, anche per le scuole di giornalismo e le facoltà universitarie riconosciute. Il confronto sulla Legge 30 dovrà comunque essere definito con date e cadenze certe. 5)La trattativa deve concludersi entro e non oltre il 15 novembre 2005. Lasciando intatte le mobilitazioni già decise e da concentrare nel mese di dicembre 2005 in caso di mancato accordo.