La procura della Repubblica di Catania ha diffuso l’elenco nominativo dei 26 superstiti del naufragio avvenuto a largo delle coste libiche la notte tra sabato e domenica tra i quali sono presenti anche cittadini di Paesi governati da dittature o dove è in atto la guerra civile.
Facendo proprie le preoccupazioni delle associazioni umanitarie, sulla notizia interviene l’Associazione Carta di Roma per invitare i colleghi al rispetto del principio del codice deontologico che "quando ci si occupa di richiedenti asilo, di rifugiati, di vittime della tratta – ricorda l'organizzazione presieduta da Giovanni Maria Bellu - stabilisce di adottare quelle accortezze in merito all’identità ed all’immagine che non consentano l’identificazione della persona, onde evitare di esporla a ritorsioni contro la stessa e i familiari, tanto da parte di autorità del paese di origine, che di entità non statali o di organizzazioni criminali".