La legge di riforma dell’editoria, approvata martedì 4 ottobre, fra i numerosi interventi di sostegno, rilancio e riordino di un importante settore della comunicazione e informazione che coinvolge numerosi addetti e professionalità, contiene anche un "invito al governo ad affrontare la questione dell’estensione del contratto di lavoro giornalistico a tutti coloro che operano a vario titolo negli uffici stampa della pubblica amministrazione dopo sedici anni dall’entrata in vigore della legge 150/2000 ‘Disciplina delle attività di informazione e di comunicazione delle pubbliche amministrazioni’".
L’ordine del giorno, a prima firma dell’onorevole Walter Verini (Pd) e di altri deputati, tra l’altro giornalisti con significative esperienze nel settore dell’editoria, impegna il governo «nel ritenere che – ha dichiarato Verini – l’attuazione di questa disposizione legislativa non sia più procrastinabile, a mettere in atto, attraverso il Ministero della Funzione pubblica, ogni iniziativa che, coinvolgendo i soggetti rappresentativi di Regioni, Comuni e sistema pubblico allargato, sia atta a sanare in tempi rapidi questa situazione di inadempienza applicativa, di disparità di applicazione a parità di prestazioni professionali svolte da soggetti con le medesime idoneità professionali».
«A distanza di ormai 16 anni dall’entrata in vigore della legge 150/200 – precisa Verini – non è stato ancora avviato il confronto con l’organizzazione sindacale rappresentativa dei giornalisti per la regolamentazione dei profili professionali e dei relativi trattamenti dei giornalisti occupati negli uffici stampa degli enti pubblici. L’applicazione delle norme contenute nella numero 150 del 2000 è quindi avvenuta al di fuori di un quadro di regole condivise e di una contrattazione collettiva, con differenze rilevanti tra enti pubblici dello stesso livello, tra enti pubblici di diverso livello, tra territori diversi, anche a parità di prestazioni professionali».
«Ora si apre una fase nuova, speriamo risolutiva per i giornalisti che lavorano negli uffici stampa della pubblica amministrazione – prosegue Walter Verini –, attraverso il coinvolgimento del governo, delle associazioni di categoria, sindacati, enti locali per cercare di sanare la disparità di trattamento normativo ed economico di prestazioni professionali svolte da soggetti con le medesime idoneità professionali».
«Sappiamo che se gli enti locali non applicano ovunque la legge 150 non è per cattiveria – conclude Verini – ma per mancanza di risorse. Per questo è importante che il governo abbia accolto pienamente il nostro ordine del giorno: è segno della consapevolezza del problema e della volontà di affrontarlo e risolverlo, anche con la necessaria gradualità, e l’occasione più prossima sarà quella della trattativa tra governo e sindacati sul rinnovo dei contratti del pubblico impiego, trattativa nella quale il sindacato dei giornalisti, come ha assicurato la stessa ministra Marianna Madia, sarà coinvolto». (Avi News – Perugia, 5 ottobre 2016)