«Siamo qui per chiedere che venga fatta un'informazione adeguata, stiamo parlando del servizio pubblico che ognuno di noi paga e quindi i cittadini e le cittadine italiane hanno il diritto di conoscere con precisione che c'è un referendum, su che cos'è e di poter liberamente decidere. Noi non stiamo chiedendo che facciano una campagna a sostegno del sì, stiamo chiedendo che facciano una campagna a sostegno dell'informazione e del diritto delle persone ad andare a votare». Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, partecipando a Roma, davanti alla sede Rai di via Teulada, martedì 29 aprile 2025, al presidio 'Adesso parliamo noi. Rompiamo il silenzio sui referendum', promosso dal sindacato per chiedere massima informazione sui 5 referendum su lavoro e cittadinanza dell'8 e 9 giugno.
Landini ha spiegato che l'obiettivo è parlare «non solo alla Rai ma anche alle tv, non solo pubbliche, e ai giornali», aggiungendo: «Chiediamo a tutte le televisioni e a tutti gli organi di informazione che diano informazione e che i cittadini siano messi nella condizione di conoscere e di sapere e di quindi di poter partecipare e di poter decidere».
Citando il presidente Mattarella, il segretario Cgil ha poi evidenziato «ho trovato molto importante il discorso che ha fatto il 25 aprile, dove ha esplicitato la necessità di combattere l'astensionismo. Proprio perché il diritto di voto nasce nel nostro Paese con la sconfitta del nazismo e del fascismo, è necessario che questo diritto torni ad avere una sua dignità e in un Paese dove metà dei cittadini tante volte a votare non ci va, perché non si sente rappresentato da nessuno, è importante che i cittadini sappiano che il referendum non è un voto per questo o quel partito, per questo o quel governo, ma è un diritto».
Oggi «la battaglia è il diritto di voto. Siamo a un mese e mezzo dal voto e quindi - ha concluso - pensiamo ci sia tutto il tempo per recuperare, non vogliamo né denunciare né pensiamo a complotti o ad altre cose».
Al presidio era presente, fra gli altri, la segretaria generale della Fnsi, Alessandra Costante. «Dobbiamo andare a votare al referendum per esercitare pienamente i nostri diritti. E dobbiamo votare sì per restituire ai lavoratori la dignità che il jobs act gli ha sottratto», ha commentato.