Rai, le organizzazioni sindacali scrivono alle Autorità Istituzionali: "La situazione di incertezza dell'azienda è grave e pericolosa"

"Le organizzazioni sindacali rappresentative delle categorie di tutti i lavoratori della Rai e delle società consociate invitano le Autorità Istituzionali, cui è indirizzata la presente, a riflettere sulla grave e pericolosa situazione di incertezza che incombe sul Gruppo societario a causa della mancata definizione del vertice aziendale.

Al Ministro dell’Economia e delle Finanze Domenico Siniscalco Al Ministro delle Comunicazioni Mario Landolfi Al Presidente Commissione Parlamentare per l’indirizzo generale e la Vigilanza dei servizi Radiotelevisivi Claudio Petruccioli "Le organizzazioni sindacali rappresentative delle categorie di tutti i lavoratori della Rai e delle società consociate invitano le Autorità Istituzionali, cui è indirizzata la presente, a riflettere sulla grave e pericolosa situazione di incertezza che incombe sul Gruppo societario a causa della mancata definizione del vertice aziendale. L’appello è condiviso da tutte le organizzazioni sindacali, di qualsiasi ispirazione politica e culturale: quelle che rappresentano gli operai, gli impiegati, i tecnici, i quadri, i giornalisti e i dirigenti che, per la prima volta, hanno approvato tutti, senza distinzioni, un documento comune. E’ evidente che qualcosa di particolare sta succedendo; già in passato l’Azienda ha atteso i tempi della politica, dimostrando di poter fare fronte a situazioni di incertezza anche prolungate, ma oggi la situazione è profondamente diversa: per oltre un anno il Consiglio di Amministrazione è stato incompleto e, al di là delle considerazioni di ordine giuridico sulla sua operatività, la cronaca degli ultimi 14 mesi ha dimostrato che la mancanza del Presidente ne ha condizionato l’attivita’. Paradossalmente anche circostanze potenzialmente positive – quali, ad esempio, l’obbligo derivante dal contratto di servizio di produrre mezz’ora di televisione quotidiana in ognuna delle sedi regionali della Rai – possono produrre squilibri sul bilancio aziendale se non adeguatamente pianificate e supportate da risorse adeguate. L’individuazione di strategie aziendali adeguate sul piano industriale e commerciale nonche’ l’elaborazione di un piano industriale che dia respiro al servizio pubblico radiotelevisivo, risultano ormai indifferibili sia per ottemperare al ruolo primario di erogatore del servizio pubblico sia per affrontare le imminenti ed importanti sfide che si presenteranno nell’ambito di un mercato sempre più competitivo. La difesa della qualità del prodotto, il miglioramento degli ascolti e la transizione al digitale terrestre, sono obiettivi per la cui realizzazione è indispensabile una linea editoriale chiaramente individuata e supportata da una forte presenza aziendale sul settore dei diritti radiotelevisivi, da adeguati investimenti sul prodotto, sugli impianti e sulle tecnologie e dall’ottimale sfruttamento del grande apporto ideativo e produttivo che le risorse interne della Rai possono fornire. Quale Azienda può affrontare simili temi senza un vertice completo e totalmente legittimato? Noi pensiamo che il senso di responsabilità dei lavoratori della Rai abbia già seriamente contribuito ad evitare una grave situazione di crisi per l’Azienda, ma è giunto il momento che la Politica non si sottragga alle sue responsabilità e le eserciti, come deve. Per tutte le motivazioni sopra esposte, il documento viene sottoscritto dalle associazioni sindacali che rappresentano gli oltre diecimila dipendenti". ADRAI, USIGRAI, SLC CIGL, FISTEL CISL, UILCOM UIL, SNATER, CONFSAL LIBERSIND, UGL NFORMAZIONE