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Osservatorio sui media 04 Giu 2008

Ragusa: dal convegno “I giornalisti e il pizzo: una proposta che si può rifiutare”, appello a regole più chiare su etica

Ragusa, 31 maggio - All'interno degli ordini professionali, anche nel settore del'informazione, sono necessarie regole deontologiche più chiare per sanzionare comportamenti poco chiari e possibili collusioni degli iscritti agli albi. Questo il messaggio che è stato lanciato al convegno sulla "zona grigia" promosso dal Gruppo Giovani Industriali di Ragusa, cui hanno partecipato anche il presidente dell'Ordine dei Giornalisti della Sicilia, Franco Nicastro, e i giornalisti Nino Amadore, del Sole 24 Ore, e Alberto Spampinato, consigliere nazionale della Fnsi.

Ragusa, 31 maggio - All'interno degli ordini professionali, anche nel settore del'informazione, sono necessarie regole deontologiche più chiare per sanzionare comportamenti poco chiari e possibili collusioni degli iscritti agli albi. Questo il messaggio che è stato lanciato al convegno sulla "zona grigia" promosso dal Gruppo Giovani Industriali di Ragusa, cui hanno partecipato anche il presidente dell'Ordine dei Giornalisti della Sicilia, Franco Nicastro, e i giornalisti Nino Amadore, del Sole 24 Ore, e Alberto Spampinato, consigliere nazionale della Fnsi.

Nicastro ha affermato che 'la legislazione e' assolutamente inadeguata rispetto all'esigenza di tutelare la categoria dei giornalisti anche in presenza di comportamente illeciti emersi in sede giudiziaria. Le difficoltà normative, aggiunge, non devono diventare un alibi rispetto all'esigenza di pretendere dagli iscritti agli albi di ogni categoria comportamenti eticamente corretti. Amadore ha detto che il problema esiste, anche se sul piano etico i giornalisti hanno fatto più di altre categorie per definire codici etici in varie materie. "Gli ordini - aggiunge - non possono delegare alla magistratura la sanzione dei comportamenti scorretti o che sconfinano nell'illecito. Si dovrebbero inserire nuove norme negli statuti". Spampinato ha ricordato che presso la Federazione Nazionale della Stampa e l'Ordine nazionale dei Giornalisti è stata avviata una riflessione sull'opportunità di dotarsi ciascuno di un centro di monitoraggio incaricato di seguire con continuità e in un'ottica unitaria i casi dei giornalisti che subiscono minacce, intimidazioni, danneggiamenti o sono costretti a vivere sotto scorta perché la loro attività disturba la criminalità organizzata. (ANSA)

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