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Fnsi 13 Mar 2012

Raffaele Ciriello: dieci anni fa moriva uccisoa Ramallah da un carro armato israeliano

Esattamente dieci anni fa moriva ucciso da un carro armato israeliano a Ramallah Raffaele Ciriello fotoreporter freelance mentre esercitava il suo diritto-dovere di informare sulle atrocità dei conflitti armati nel mondo. Sono ormai decine e decine i colleghi in tutto il mondo che pagano con la vita il loro coraggio professionale scontrandosi con chi chi spara ad altezza d'uomo per impedire che la verità su sporche guerre venga a galla.

Esattamente dieci anni fa moriva ucciso da un carro armato israeliano a Ramallah Raffaele Ciriello fotoreporter freelance mentre esercitava il suo diritto-dovere di informare sulle atrocità dei conflitti armati nel mondo. Sono ormai decine e decine i colleghi in tutto il mondo che pagano con la vita il loro coraggio professionale scontrandosi con chi chi spara ad altezza d'uomo per impedire che la verità su sporche guerre venga a galla.

La Fnsi ricorda con dolore la morte di Raffaele e di quanti pagano un alto prezzo la missione di informare. COMUNICATO FNSI DEL 13 MARZO 2002
Il Segretario della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Paolo Serventi Longhi, ha dichiarato:
“Il giornalismo italiano e mondiale piangono un’altra vittima. Raffaele Ciriello, fotoreporter freelance, come altre decine di colleghi nell’ultimo anno, è stato ucciso mentre esercitava il suo diritto dovere di informare. Esprimo ai familiari e agli amici di Raffaele il grande dolore del Sindacato dei Giornalisti e dell’intera categoria.
Proprio ieri la Fnsi aveva denunciato la gravità del comportamento dei soldati israeliani che avevano preso di mira a Ramallah un gruppo di giornalisti di tutto il mondo cercando di impedire che fosse documentata la repressione del popolo Palestinese. Avevamo chiesto un intervento del Governo italiano che non c’è stato.
Oggi piangiamo Raffaele stroncato da una raffica di mitragliatrice sparata da un carro armato di Israele. Un atto di barbarie che colpisce il mondo dell’informazione ma anche la coscienza civile e la democrazia.
Difendere la sicurezza dei giornalisti a Ramallah come a Kabul, nel Kossovo come nell’Africa centrale significa garantire una informazione corretta e pluralista contro ogni forma di propaganda o di censura. Lo hanno capito fin troppo bene i soldati israeliani intimidendo ieri i giornalisti presenti a Ramallah e uccidendo oggi Raffaele.
La Fnsi protesta duramente con il Governo israeliano per questo assassinio e chiede al Governo italiano di dare ascolto alle voci di chi chiede un intervento finalmente deciso per garantire la pace nella tormentata regione Medio Orientale e la sicurezza degli operatori dell’informazione.”

@fnsisocial

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