«Domani scade la convenzione, ma andremo avanti finché avremo ossigeno nella speranza di una proroga. L'ad ha già fatto sapere che senza rinnovo verranno pagati gli stipendi di maggio e non quelli di giugno. Il problema è che non ci saranno neanche le risorse per sostenere i costi di produzione, a partire dall'accensione degli impianti». Lo dice il direttore di Radio Radicale, Alessio Falconio, che attende una risposta della politica nei prossimi giorni.
Le speranze sono riposte in primo luogo negli emendamenti al dl 'Crescita', tra cui uno della Lega a prima firma di Massimiliano Capitanio che punta a una proroga di sei mesi e che ha trovato qualche apertura dal Movimento 5 Stelle.
«Noi ci rifacciamo alle parole di Di Maio che ha parlato della necessità di trovare una soluzione e alle aperture di Primo Di Nicola – dice ancora Falconio –. Sono ore decisive che speriamo portino alla scelta che gran parte del mondo politico chiede».
«Siamo forti delle iniziative di digiuno di Roberto Giachetti – afferma ancora –, di Roberto Deriu al secondo giorno di digiuno, del sostegno di molti altri deputati del Pd, dell'iniziativa non violenta di Giuseppe Moles di Forza Italia, che digiuna dopo aver preso la staffetta da Maurizio Bolognetti, in sciopero della fame per 78 giorni. Ci sono appelli di costituzionalisti, penalisti, storici, internazionalisti. Anche il mondo accademico si stringe attorno a Radio Radicale».
«Attendiamo di capire la sorte degli emendamenti – prosegue Falconio –. Speriamo che si tenga conto dei criteri di necessità ed urgenza, anche alla luce delle indicazioni dell'Agcom». (Ansa - Roma, 20 maggio 2019)