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Osservatorio sui media 04 Giu 2008

Quotidiani: crescono le vendite globali, + 2,57% nel 2007 – da lsdi.it

La diffusione dei quotidiani nel mondo è aumentata del 9,39% in cinque anni e, se si aggiungono i gratuiti, del 14,3% - In aumento anche i ricavi pubblicitari (+0,86% nel 2007)

La diffusione dei quotidiani nel mondo è aumentata del 9,39% in cinque anni e, se si aggiungono i gratuiti, del 14,3% - In aumento anche i ricavi pubblicitari (+0,86% nel 2007)

– 11.926 testate vendono ogni giorno 532 milioni di copie di quotidiani (573 milioni con i gratuiti), che vengono letti da 1,73 miliardi di persone – Il quotidiano gratuito più diffuso nel mondo è Leggo, con 1,95 milioni di copie giornaliere - I dati contenuti del World Press Trends 2008 resi noti dall’ Associazione mondiale dei giornali (Wan) al 61/o World Newspaper Congress a Goteborg http://www.lsdi.it/2008/06/02/quotidiani-crescono-le-vendite-nel-mondo-257-nel-2007/#more-1348 --------- Il giornale che ha abbandonato per sempre la carta E’ The Capital Times, che non viene più stampato e si può sfogliare soltanto sul sito internet - “Sentiamo che il nostro pubblico si è rimpicciolito e che non siamo più abbastanza rilevanti”, ammette l’ editore – “Stiamo solo andando un po’ più avanti e un po’ più veloci degli altri, ma il trend generale si sta registrando ovunque” http://www.lsdi.it/2008/05/30/il-giornale-che-ha-abbandonato-per-sempre-la-carta/ --------- Giornali: sale al 14% negli Usa lo share pubblicitario Dal 13,6% del 2006 al 14% del 2007, nonostante il calo nella diffusione – Seguono la pubblicità all’ aperto (7.4%), alla radio (5.7%), su internet (5.3%) e al cinema (1.5%) - Anche la tv accresce la sua “fetta”, salendo dal 34.9% del 2006 al 35.7%, mentre le riviste scendono dall’ 11.2% al 10.8% del 2007 - I dati della Newspapers Marketing Agency (NMA) http://www.lsdi.it/2008/05/31/giornali-sale-al-14-negli-usa-lo-share-pubblicitario/ ---------- Giornalismo e giornalismi Il giornalista? In fondo serve ancora a qualcosa Alle Assise internazionali del giornalismo di Lille Benoit Raphael ha trovato un clima cupo sulla situazione della professione, un’ atmosfera di vera e propria “angoscia esistenziale” – Ma anche se alcune funzioni del giornalista stanno scomparendo, internet ne sta portando altre – Non ha più il monopolio della mediazione informativa, perde il ruolo di testimone della notizia e di analista, ma conserva ad esempio il ruolo di verifica e contestualizzazione, quello di investigazione e, soprattutto, la funzione di rendere accessibile a tutti il flusso di informazioni che la rete diffonde http://www.lsdi.it/2008/05/29/il-giornalista-a-qualcosa-in-fondo-serve-ancora/ ---------- Francia: l’ ambizione della qualità del giornalismo Una carta per la qualità dell’ informazione; un organismo di mediazione e regolazione per proteggere le buone pratiche giornalistiche; il riconoscimento giuridico delle redazioni. Sono i tre filoni di intervento individuati nel corso delle Assise internazionali del giornalismo che si sono svolte a Lille dal 21 al 23 maggio con la partecipazione di oltre 700 persone. http://www.lsdi.it/2008/05/28/francia-l-ambizione-della-qualita-del-giornalismo/ ---------- La rete Tutta la cronaca nera di una città con un solo click SpotCrime, un nuovo sito web Usa, incrocia milioni di dati provenienti dai siti delle varie polizie con le mappe di Google, offrendo una visione in continuo aggiornamento del panorama dei fatti di “nera” delle 125 maggiori città americane – Incrociando i vari parametri del programma è possibile ottenere un ampio arco di dati: ad esempio quante rapine sono state compiute in una città in un determinato periodo oppure in un determinato quartiere, e così via – I dati possono essere forniti anche via mail, iPhone o FaceBook, e presto anche tramite Twitter e lettori Rss http://www.lsdi.it/2008/06/01/tutta-la-cronaca-nera-di-una-citta-con-un-solo-click/ ---------- Social-network-portal, un esperimento italiano di microeditoria online Un aggregatore di canali tematici gestiti autonomamente da giornalisti che in un anno ha raggiunto 700.000 lettori unici mensili – I singoli siti sui vari argomenti sono totalmente indipendenti fra loro e vengono gestiti direttamente dai giornalisti-editori che li curano e che sono anche legittimi proprietari dei siti stessi - Il Network “autofinanzia la nascita di nuovi canali con il 50% dei proventi pubblicitari, che per il restante 50% vanno al giornalista” http://www.lsdi.it/2008/05/31/social-network-portal-un-esperimento-di-microeditoria-online/ ---------- Google nemico pubblico numero 1 del giornalismo? Lo sostiene un intervento su Business Week, secondo cui la crescita enorme dei profitti del motore di ricerca non si tradurrà in “danaro a sostegno del lavoro, spesso rischioso, dei giornalisti che vanno sul campo a cercare notizie - Google poi, secondo il magazine, “uccide l’ innovazione” anche perché “promuove la cultura del tutto gratis”, che sarebbe assolutamente “nichilista” http://www.lsdi.it/2008/05/28/google-nemico-pubblico-numero-1-del-giornalismo/ ---------- Media e potere Francia: contro la privatizzazione dell’ informazione Agli Stati Generali per il pluralismo nei media il documento finale chiama alla mobilitazione per salvare il servizio pubblico radiotelevisivo, costruire un polo pubblico e associativo dei media senza fini di lucro, rendere accessibile a tutti in maniera concreta il diritto all’ informazione http://www.lsdi.it/2008/05/28/francia-contro-la-privatizzazione-dell%e2%80%99-informazione/ ----------- Migrazioni: utilizzare i media per “sentirsi a casa” I media come “cornice portatile” in cui infilarsi per “tornare a casa” nei momenti di spaesamento – Una tesi di un ricercatore della Iulm - Il caso della BBC, che non avrebbe più una funzione di integrazione culturale nei confronti delle ultime ondate migratorie, spinte così a rifugiarsi sempre di più nei media dei paesi d’ origine http://www.lsdi.it/2008/05/28/migrazioni-utilizzare-i-media-per-%e2%80%9csentirsi-a-casa%e2%80%9d/ ---------- Pubblicità Pubblicità: in Russia crescita a ritmi del 50% Nel prossimo biennio, secondo una ricerca presentata qualche giorno fa, si confermerà la stessa percentuale di aumento in atto dal 2002 – La crescita è stata favorita dal 2006 soprattutto dalla spinta di internet, che in alcuni periodi ha raggiunto ritmi di aumento del 65% e che nel 2010 dovrebbe raggiungere il 5% del mercato pubblicitario del paese http://www.lsdi.it/2008/05/26/pubblicita-in-russia-crescita-a-ritmi-del-50/ ---------- La pubblicità online comincia ad emigrare in outsourcing La realizzazione di varie campagne in Usa, anche per colossi come GM, Microsoft e Banca d’ America, si sposta dalla Silicon Valley in paesi come Costa Rica, Bulgaria o Ucraina – A causa della complessità di alcune campagne, della ricerca di nuovi talenti ma anche di risparmi fino al 50% - Un articolo su Visionpost http://www.lsdi.it/2008/05/26/la-pubblicita-online-comincia-ad-emigrare-dalla-silicon-valley-o-da-new-york/ ---------- Fotogiornalismo le Monde e la Repubblica, due diverse culture dell’ immagine Su Fotografia&informazione un articolo sulla vicenda di alcune foto che sarebbero state erroneamente fatte passare per immagini delle vittime di Hiroshima – Marginalità, funzione decorativa, subalternità del lavoro fotografico: in un episodio relativo a un errore di attribuzione si delineano due diverse culture del sapere iconografico http://www.lsdi.it/2008/05/26/le-monde-e-la-repubblica-due-diverse-culture-dell%e2%80%99-immagine/ ----------- Libertà di stampa “Cuba è a favore della libertà di stampa, basta con la guerra fredda e l’ isolamento” Peter Phillips, docente di Sociologia all’ Università di Sonoma, dopo aver viaggiato nell’ isola in lungo e in largo, invitato dall’ Unione dei giornalisti cubani, e aver visitato decine di redazioni, racconta in un articolo su Mediachannel che “tutti i giornalisti incontrati hanno detto di avere la completa libertà di scrivere o registrare qualsiasi storia essi vogliano” – Insomma, “un quadro distante anni luce dal sistema stalinista dei media descritto spesso dagli interessi Usa” http://www.lsdi.it/2008/05/30/%e2%80%9ccuba-e-a-favore-della-liberta-di-stampa-basta-con-la-guerra-fredda-e-l%e2%80%99-isolamento%e2%80%9d/ ---------- Vita dura per i media indipendenti anche nell’ ”altro Iraq” Anche nella regione curda, descritta come pacifica e democratica, arresti, aggressioni, e intimidazioni contro i giornalisti avvengono regolarmente, e si sono anzi intensificati di pari passo con lo sviluppo di una stampa indipendente – In un articolo su Osservatorio Iraq una sintesi del Rapporto preparato dal CPJ http://www.lsdi.it/2008/05/27/vita-dura-per-i-media-indipendenti-anche-nell-altro-iraq/

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