(Astro9colonne) - Berlino, 29 nov – La direttiva dell’Unione Europea sulla pubblicità – e in particolare sul divieto di fare pubblicità al tabacco – è al centro di una vera e propria sollevazione da parte degli editori tedeschi.
In attesa che, il 6 dicembre, la Corte di Giustizia delle Comunità europee esamini il ricorso del governo di Berlino, la Federazione degli editori (Bdzv) è scesa in campo con una dura nota in cui segnala che i divieti di Bruxelles rischiano di tradursi in una limitazione della libertà di impresa e, in definitiva, della libertà di stampa. Il problema – dicono - non sono tanto i 50 milioni di euro che ogni anno i quotidiani incassano da Philip Morris e dagli altri inserzionisti del settore, quanto le prospettive di ulteriori, analoghe direttive riguardanti gli alcolici, i giocattoli o le modalità con cui si affrontano le questioni riguardanti la religione. “Se vogliono impedire i danni provocati dal fumo, possono vietare la vendita delle sigarette”, dichiara oggi al quotidiano Die Welt il presidente della Federazione degli editori dei periodici (Vdz), Wolfgang Fürstner. “Ma le restrizioni alla pubblicità – aggiunge – si risolvono in un attacco alla libertà di impresa e di stampa”. In questa battaglia, i tedeschi si sentono soli. Die Welt cita il caso della Francia, dove cinque giornali sono stati multati per aver pubblicato foto redazionali con la pubblicità di sigarette sulle vetture di Formula 1. Quanto all’Italia – dove dal 1962 una legge vieta ogni forma di pubblicità dei prodotti per fumatori su carta stampata, Tv, manifestazioni sportive, magliette o altro - non si tratta certo di un esempio che la Germania intende seguire. Gli editori contano sull’appoggio del governo. Angela Merkel infatti ha già dichiarato che farà propria la linea di ferma opposizione alla direttiva adottata dal suo predecessore Gerhard Schröder.