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Un momento dell'incontro (Foto: @OSCE_RFoM via X)
Osservatorio Cronisti Minacciati 20 Mar 2024

Progetto Osce sulla sicurezza dei giornalisti, il Viminale: «Intimidazioni in calo nel 2023»

A Roma, Milano, Reggio Calabria e Napoli la maggior parte dei 98 casi censiti dall'Osservatorio per le minacce ai cronisti (erano 111 nel 2022). Quinta regione più 'pericolosa' per gli operatori dei media: la Sicilia.

La Scuola Superiore della Polizia, a Roma, ha ospitato mercoledì 20 marzo 2024 il meeting dei Focal Points nazionali promosso nell'ambito del Progetto Osce sulla sicurezza dei giornalisti e organizzato in collaborazione con il ministero dell'Interno. Nel corso dell'incontro sono stati forniti i dati sulle intimidazioni perpetrate nel 2023 nei confronti dei cronisti elaborati dall'Organismo permanente di supporto al Centro di Coordinamento delle attività di monitoraggio, analisi e scambio permanente di informazioni sul fenomeno degli atti intimidatori nei confronti dei giornalisti istituito nel 2017 al Viminale.

Dal Report 'Atti intimidatori nei confronti di giornalisti 2023', realizzato dal Servizio di analisi criminale della Direzione centrale della polizia criminale che fa capo al Dipartimento di Pubblica Sicurezza, emerge un decremento degli episodi dell'11,7 per cento rispetto al 2022 (98 atti intimidatori nel 2023, 111 l'anno prima), con il 30,6 per cento delle minacce (30 episodi) che risulta consumato tramite i canali web. I casi riconducibili a contesti di criminalità organizzata sono stati 12; 40 quelli legati a contesti politico/sociali.

Le regioni che hanno fatto registrare il maggior numero di eventi sono Lazio, Lombardia, Campania, Calabria e Sicilia, con 68 episodi complessivi (il 69,4 per cento del totale). Quanto alle aree metropolitane, il maggior numero di episodi è stato segnalato con riferimento a Roma (17 eventi), Milano (15), Reggio Calabria (8) e Napoli (6). In tutto 92 gli operatori dei media colpiti da intimidazioni: 21 donne (22,8 per cento) e 71 uomini. Per alcuni atti intimidatori non risulta che la vittima abbia presentato denuncia-querela.

«Guardiamo con grande attenzione alle minacce verso le giornaliste che spesso contengono insulti sessisti e sono quindi una duplice offesa: alla giornalista e alla donna», ha osservato Stefano Delfini, direttore del Servizio Analisi Criminale, rilevando che «è molto importante che le minacce vengano sempre denunciate».

All'incontro era presente anche la Rappresentante per la Libertà di Stampa Osce Teresa Ribeiro, che ha illustrato il progetto, concepito per identificare e raccogliere misure e buone pratiche, esistenti o pianificate, relative alla sicurezza dei giornalisti in tutti i Paesi dell'Osce. «La libertà di stampa – ha detto – è caposaldo della democrazia e la libertà dei media è strettamente legata alla sicurezza dei giornalisti. Tutti gli Stati membri devono portare avanti progetti per migliorare la sicurezza dei giornalisti».

Durante l'evento è stato inoltre illustrato un focus sul tema delle discriminazioni alle giornaliste e sono state condivise idee ed esperienze da oltre 20 Paesi. Grande interesse ha riscosso l'esperienza italiana del Centro di Coordinamento e dell'Organismo permanente di supporto.

L'incontro ha rappresentato anche l'occasione per ascoltare le testimonianze dirette dei giornalisti, i quali hanno sottolineato l'importanza della collaborazione con forze di Polizia, autorità giudiziarie e istituzioni in generale per affermare la legalità in ogni settore della società.

PER APPROFONDIRE
Il Report 'Atti intimidatori nei confronti di giornalisti anno 2023' realizzato dal Servizio Analisi Criminale della Direzione centrale della polizia criminale è allegato di seguito.

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