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Editoria 08 Mag 2005

Proclamato lo stato di agitazione a

L'assemblea dei redattori di "Libertà" ha deciso all'unanimità dei presenti di proclamare lo stato d'agitazione e affidare al Cdr un pacchetto di tre giorni di sciopero da indire nei prossimi giorni. La decisione è arrivata dopo aver preso atto della mancanza di risposte concrete da parte dell'azienda su diversi problemi più volte sollevati dalla redazione.

L'assemblea dei redattori di "Libertà" ha deciso all'unanimità dei presenti di proclamare lo stato d'agitazione e affidare al Cdr un pacchetto di tre giorni di sciopero da indire nei prossimi giorni. La decisione è arrivata dopo aver preso atto della mancanza di risposte concrete da parte dell'azienda su diversi problemi più volte sollevati dalla redazione.

Il Comitato di redazione di "Libertà" comunica: "L'assemblea dei redattori di "Libertà" ha deciso all'unanimità dei presenti di proclamare lo stato d'agitazione e affidare al Cdr un pacchetto di tre giorni di sciopero da indire nei prossimi giorni. La decisione è arrivata dopo aver preso atto della mancanza di risposte concrete da parte dell'azienda su diversi problemi più volte sollevati dalla redazione. I CONTRATTI FORFETTIZZATI - Dopo aver ammesso - in un incontro col Cdr dello scorso novembre - che l'entità dei bonus erogati a cinque colleghi (72 euro al mese in cambio di domeniche, notturni, festivi e straordinari senza limiti) andava sensibilmente ritoccata verso l'alto, e dopo aver fissato per un generico "dopo le feste" l'incontro decisivo a dirimere la questione, a distanza di sei mesi i vertici dell'azienda ancora non si sono degnati di affrontare fattivamente il problema. A questo punto è evidente che l'azienda non intende dare seguito alle proprie parole. Ripetuti richiami, formali e informali, a direttore, direttore generale ed editore non hanno a tutt'oggi sortito alcun effetto. UN REDATTORE IN MENO - Da circa un mese il collega Camillo Galba è presidente dell'Associazione stampa Emilia Romagna (Aser). Né il direttore, né l'azienda hanno finora reso noto come si intende procedere alla sostituzione di un collega che per i prossimi anni sarà impegnato nell'attività sindacale per gran parte della settimana. L'organico - già ridotto all'osso - di fatto conterà un redattore in meno. Finora si è proceduto con risposte di respiro cortissimo, dirottando all'Attualità redattori di altri settori. L'assemblea dei redattori esige invece un'immediata risposta di direttore e vertici aziendali a un problema che con le ferie non potrà che acuirsi e che va affrontato in modo coerente e con soluzioni di lungo respiro. A questa vicenda si lega quella delle sostituzioni estive, sulle quali la redazione chiede di conoscere i piani dell'azienda per il 2005. PERMESSI SINDACALI - Proprio Camillo Galba si è visto negare dall'amministrazione che i giorni di permesso sindacale siano da considerare a tutti gli effetti lavorativi e quindi validi ai fini della maturazione del giorno di settimana corta. Statuto dei lavoratori e contratto nazionale del lavoro giornalistico dicono il contrario: si chiede all'azienda di ritornare sui propri passi e adeguarsi a quanto prescritto dalla legge. La redazione, in piena solidarietà coi colleghi forfettizzati, ha quindi deciso di affidare al CdR tre giorni di sciopero. La decisione potrà rientrare solo se i vertici aziendali incontreranno CdR e redattori forfettizzati entro il prossimo sabato 14 maggio, mostrando di voler risolvere in tempi rapidissimi (una settimana) la vertenza. L'assemblea dei redattori resta in attesa di risposte sugli altri nodi evidenziati nel comunicato. Qualora le risposte non arrivassero in tempi brevi e/o non fossero convincenti, lo stato d'agitazione verrà prontamente ripristinato".

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