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Editoria 07 Ago 2008

Principali imprese esaminano il business Bilanci con segno positivo ma la crisi dei consumi pesa sui conti

Venti meno favorevoli di un anno fa sulle società editoriali. La contrazione dei consumi in Italia si riflette su quotidiani e periodici, ma è soprattutto l'aumento dei prezzi e la frenata del mercato della pubblicità a condizionare i conti. Se i primi segnali di affanno erano già evidenti nei primi tre mesi dell'anno, i risultati del secondo trimestre evidenziano una fase di difficoltà piuttosto severa per le società editoriali italiane. A conferma di una situazione plumbea e di prospettive non esaltanti quasi tutte le società quotate del settore media hanno rivisto al ribasso le previsioni sull'intero esercizio in corso.

Venti meno favorevoli di un anno fa sulle società editoriali. La contrazione dei consumi in Italia si riflette su quotidiani e periodici, ma è soprattutto l'aumento dei prezzi e la frenata del mercato della pubblicità a condizionare i conti. Se i primi segnali di affanno erano già evidenti nei primi tre mesi dell'anno, i risultati del secondo trimestre evidenziano una fase di difficoltà piuttosto severa per le società editoriali italiane. A conferma di una situazione plumbea e di prospettive non esaltanti quasi tutte le società quotate del settore media hanno rivisto al ribasso le previsioni sull'intero esercizio in corso.

A livello internazionale il settore editoriale e media non sta attraversando una fase esaltante anche se i big mondiali sembrano risentire meno della congiuntura negativa. Proprio oggi il colosso americano Time Warner ha presentato conti migliori rispetto alle attese di Wall Street con un utile di 792 milioni di dollari e ricavi in crescita del 5%. In nottata arriveranno i conti di News Corp ma l'impero editoriale di Rupert Murdoch si è messo alle spalle un primo trimestre con crescita a due cifre per redditività e ricavi. In Italia le società editoriali oltre a una stagnazione delle vendite accusano un rallentamento della pubblicità. Secondo i dati Nielsen nel primo semestre la raccolta è aumentata dello 0,9% a quasi 4,8 miliardi con un +0,9%. A giugno pero' campanello d'allarme con una contrazione di quasi un punto percentuale. Se la pubblicità sulle tv mantiene un trend positivo con un modesto +1,6% per i quotidiani la flessione si amplia progressivamente arrivando a un -2,9% a fine giugno. (ASCA) I mercati azionari da un anno esatto vivono una fase di marcata debolezza, ma per i titoli del settore editoriali si puo' parlare di fuga degli investitori. Piazza Affari nell'ultimo anno ha accusato una flessione del 28% e dall'inizio dell'anno il Mibtel è arretrato del 13%. Per l'indice del settore editoriale la performance è decisamente più nera con un -30% dall'inizio dell'anno (con un recupero di quasi il 10% nelle ultime quattro settimane) mentre rispetto a un anno fa l'indica accusa un tonfo del 52%. Tra maggio e luglio inoltre ci sono stati scivoloni di notevole ampiezza. L'Espresso è scivolato da 2,85 euro a 1,65, Rcs da 2,4 a un minimio di 1,4, Mediaset da 6,25 euro di marzo è crollata sotto i 4 euro (livello inferiore al prezzo di collocamento) per poi risalire a quasi 5 euro. La fase difficile si riflette naturalmente sui conti e sulle prospettive. Oggi Rcs ha annunciato un risultato nel secondo trimestre di 55 milioni contro i 127 dello stesso periodo del 2007 mentre il primo semestre evidenzia profitti per 36,4 milioni da 144,2. Per l'intero 2008 i risultati operativi saranno inferiori a quelli dell'anno scorso. (ASCA) Risultati deludenti anche per Mondadori con ricavi in calo del 3,2% e un utile netto che accusa una contrazione di oltre il 20% a 46 milioni. Le prospettive non sono brillanti. La casa di Segrate conta di confermare i risultati del 2007, escludendo pero' il segmento dei prodotti collaterali che sembrano avviati a una flessione di non breve durata. Per L'Espresso il primo semestre evidenzia un calo del 27% del risultato netto a fronte di un fatturato in flessione del 3,3% e per l'intero 2008 la società che fa capo a Carlo De Benedetti confida di realizzare risultati positivi ma inferiori al 2007 quando l'utile netto si attesto' a 95 milioni. La fase negativa impatta in modo minore sul Sole 24Ore che evidenzia ricavi di oltre 309 milioni nel semestre (+0,7%) e un utile netto in calo dell'8,4% mentre per l'intero esercizio il risultato potrebbe essere in crescita ma al netto della plusvalenza sulle azioni Lse e della nuova normativa sul Tfr. Trend debole anche per Caltagirone Editore con ricavi in calo nel semestre da 164 a 155 milioni e un utile netto che scende da 17 a 11,5 milioni. Ricavi in calo del 12,4% per la Itedi (società del gruppo Fiat che controlla La Stampa) nel secondo trimestre e un risultato di gestione dimezzato a 3 milioni. Ampliando l'osservazione al settore media, ricavi in crescita del 9,4% per Mediaset nel primo semestre mentre il risultato netto scende a 583 milioni dai 681,9 dell'analogo periodo del 2007. Positive le previsioni con un utile nettodi gruppo atteso in crescita rispetto a quello del 2007. (ASCA)

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