BBC, Channel 4 e Mediaset sono i finalisti del Premio Luchetta 2015 per la sezione Tv News. Le terne che si contenderanno l'ambito riconoscimento giornalistico Internazionale Marco Luchetta sono state annunciate oggi in Viale Mazzini, alla presenza dei direttori di Rai1 Giancarlo Leone, di Radio1 Rai Flavio Mucciante, del portavoce Unicef Italia Andrea Iacomini, e del presidente della Fondazione Luchetta Ota D'Angelo Hrovatin, Daniela Luchetta.
Lo Stato islamico e l'ondata di terrore che in questi mesi accompagna la sua espansione in Medio Oriente sono al centro dei reportage in gara per la XII edizione del riconoscimento, promosso dalla Fondazione con la Rai, per ricordare la troupe della sede di Trieste uccisa da una granata nel gennaio 1994 a Mostar, e il cineoperatore triestino Miran Hrovatin a Mogadiscio con Ilaria Alpi. Per la sezione Tv News: la reporter Caroline Hawley di BBC; l'inglese Jonathan Rugman per Channel 4; e infine Pietro Suber ha documentato per Tg5-Tg Com la realtà di uno dei centri di cura per malati di Ebola, molti giovanissimi. Per la sezione Quotidiani/Periodici in finale quest'anno il Corriere della Sera, con il reportage dalla Palestina di Davide Frattini sul bimbo sopravvissuto al missile di un drone, lanciato mentre giocava a nascondino sulla spiaggia; il Venerdì di Repubblica con il servizio di Antonella Barina che documenta il caso delle giovani schiave del cotone in Tamil Nadu, vendute dai genitori per 6 euro; e Avvenire, con la corrispondenza di Elena Molinari. Per il miglior Reportage si contenderanno il premio 2015 Pablo Trincia di La7, Lyse Doucet della BBC e Medyan Dairieh di Vice News. Paris Match, The Guardian e The Washington Post sono le testate internazionali selezionate per la terna finalista del Premio Luchetta - sezione stampa internazionale: tre corrispondenze dedicate alle emergenze dell'infanzia in Ucraina, presso il popolo Yazida e nel sud Sudan. E infine per la sezione dedicata a Miran Hrovatin per la migliore fotografia sono stati selezionati gli scatti di Vincenzo Floramo sui bimbi birmani, di JM Lopez che ha documentato la situazione dell'infanzia a Mogadiscio e Zmnhako Ismael che ha raccontato per immagini la fuga di una quattordicenne yazida dallo Stato islamico. "Molte le corrispondenze che testimoniano le piccole grandi storie dei bambini soffocati dal fondamentalismo e traumatizzati dalle violenze dell'Isis", spiega il segretario di Giuria del Premio Luchetta, Giovanni Marzini. Annunciato il vincitore della prima edizione del Premio "I nostri Angeli", promosso dalla Fondazione Luchetta con Unicef Italia: il riconoscimento è stato assegnato alla testata settimanale Famiglia Cristiana, per la grande attenzione dedicata alle tragiche vicende che coinvolgono i bambini di tutto il mondo. "Il Premio Marco Luchetta 2015, che si avvale della media partnership di Rai Radio1, culminerà giovedì 2 luglio al Politeama Rossetti di Trieste, nella Serata speciale la serata finale, condotta quest'anno dal giornalista e conduttore del Tg1 Alberto Matano", ha annunciato Leone. Mucciante ha evidenziato l'importanza del lavoro "dell'inviato, l'unico che può fare davvero la differenza di un prodotto editoriale". Radio1 Rai sarà la rete radiofonica media partner della manifestazione attraverso la trasmissione di approfondimento giornalistico, inchieste e reportage "Restate scomodi", in onda alle 15.40 dal lunedì al venerdì. Il direttore di Radio1 ha poi citato alcuni dati: "Il 2014 è stato un anno nero per l'informazione con 118 giornalisti uccisi 13 in più dell'anno precedente. Un lavoro - secondo Mucciante - irrinunciabile: nell'era della comunicazione globalizzata con tempi di verifica strettissimi si rischia un'omologazione dell'informazione - aggiunge- o, peggio, che sfuggano al controllo campagne di disinformazione o propaganda, come nel caso del terrorismo islamico, pianificate e veicolate via web. Per questo - ha concluso - va difeso il valore della testimonianza, del racconto in presa diretta offrendo tutte le possibili chiavi di lettura per la comprensione di un fatto, nello spirito di un autentico servizio pubblico". La vedova di Marco Luchetta ha tenuto a ringraziare la Rai per il sostegno ricevuto in questi anni e a ricordare come la fondazione abbia ospitato e aiutato a curare oltre 450 bambini provenienti da 5 continenti e da 50 Paesi nei quali è impossibile fornire anche la più semplice delle cure. Giancarlo Leone ha sottolineato da parte sua l'onore del servizio pubblico di aderire ad un'iniziativa di tale portata i bambini provengono dall'Europa balcanica, così come dall'Africa, dall'Iraq, dall'Afghanistan, dalla Mongolia, dall'America centro-meridionale. E a proposito di testimonianza diretta e giornalismo sul campo oggi è stata annunciata a Viale Mazzini la riapertura della sede di Istanbul chiusa dal 2012. (Ansa)