«Di anno in anno questa manifestazione cresce e diventa luogo di incontro per tutti quei giornalisti che con coraggio e determinazione descrivono all'opinione pubblica storie scomode che hanno bisogno di essere raccontate. Del resto una stampa libera e indipendente rispetto al potere è essenziale per mantenere forte e democratica la nostra comunità». Così il presidente del Senato Pietro Grasso alla consegna dei premi giornalistici ''Franco Giustolisi – Giustizia e Verità''.
Il premio è stato assegnato quest'anno ex aequo a Valeria Ferrante, che ha realizzato una inchiesta sul traffico dei migranti nel Canale di Sicilia, e a Marilù Mastrogiovanni, che ha portato avanti un lavoro meticoloso e puntuale sulla Sacra Corona Unita, ricevendo per questo anche pesanti minacce.
«La sua storia – ha commentato Grasso – è tristemente simile a quella di tanti cronisti che ogni giorno, anche a costo di grandi pericoli e dolorose rinunce, si impegnano perché non si spengano i riflettori sul malaffare, sulla corruzione, sulla criminalità. Il prezzo da pagare è altissimo, la prima minaccia è la solitudine alla quale troppo spesso sono condannati questi coraggiosi giornalisti. Siamo noi, istituzioni e cittadini, a dover costruire quella rete di sostegno che dà l'energia per sopportare il peso delle intimidazioni».
La giuria ha anche consegnato a Ilaria Bonuccelli il premio speciale "Franco Giustolisi – Fuori dall'Armadio'' per un'inchiesta sui call-center, che ha "messo in moto non solo l'interesse del pubblico ma anche quello della politica fino ad arrivare a proposte normative che rafforzano la tutela della privacy e dei cittadini".
Novità di quest'anno del premio è l'istituzione di una sezione dedicata alle scuole promossa dal Comune di Boves. «Boves è stata teatro di un efferato eccidio commesso dai nazifascisti: una ferita, une delle tante, mai rimarginata, che ancora oggi segna nel profondo la memoria di questa comunità e dell'Italia intera. Coinvolgere i ragazzi e le ragazze delle scuole primarie e secondarie di primo grado di Boves significa innanzitutto offrire loro l'opportunità di misurarsi con la storia della loro città, di divenire essi stessi testimoni», ha ricordato Grasso.
Il presidente del Senato ha poi messo in guardia «dal rischio di non saper riconoscere e contrastare adeguatamente i rigurgiti fascisti che si affacciano prepotentemente nell'Italia contemporanea. Basta pensare alle recenti intimidazioni a danno di cittadini e volontari a Como, o a quella sotto la sede del gruppo Repubblica-Espresso, per capire che mai si deve abbassare la guardia, mai si deve commettere l'errore di sottovalutare questi episodi che troppo spesso e troppo in fretta vengono minimizzati. Ancora una volta – ha concluso – occorre che il giornalismo, così come lo ha vissuto, interpretato e insegnato Franco Giustolisi, si faccia argine, strumento di conoscenza, di educazione, di attenzione pubblica».