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Polonia, gli organi di informazione contro la legge sulla pubblicità 
Internazionale 11 Feb 2021

Polonia, gli organi di informazione contro la legge sulla pubblicità : «Attacco alla libertà  di opinione»

Una giornata di sciopero e l'eco della mobilitazione che arriva fino a Bruxelles: 45 testate hanno oscurato le rispettive pagine online e sospeso le trasmissioni. La vicepresidente della Commissione europea Jourova: «Dobbiamo tutelare la libertà  di espressione e sostenere i media indipendenti».

Una giornata di sciopero e l'eco della mobilitazione che arriva fino a Bruxelles. A scatenare le proteste di giornalisti, e non solo, la nuova controversa legge sulla pubblicità, ritenuta un attacco alla liberà di opinione. E così in Polonia 45 mezzi di informazione hanno oscurato le rispettive pagine online e sospeso le trasmissioni. L'esecutivo di Mateusz Morawiecki vuole infatti imporre una nuova tassa sugli introiti pubblicitari, entrando inoltre nel merito dei contenuti e costringendo le imprese, anche quelle straniere, ad ampliare la pubblicazione di materiale dal contenuto nazionale polacco.

«Il potere ha dichiarato guerra alla libera opinione», ha scritto il quotidiano Gazeta Wyborcza in apertura, pubblicando – così come altre testate e radio – una lettera aperta ai governanti e ai leader di partiti politici. Nel testo, la tassa viene definita "racket" e i media si oppongono a eventuali nuove limitazioni della libertà di parola. Il disegno di legge, che potrebbe entrare in vigore da luglio prossimo, prevede che i fondi ricavati saranno usati a sostegno delle istituzioni colpite dal Covid.

Il premier Morawiecki difende il provvedimento additando fra i "colpevoli" i big del web e dichiarando in conferenza stampa che le soluzioni proposte dal suo esecutivo seguono quelle di Francia, Spagna e Italia, in mancanza delle decisioni comunitarie.

Sulla vicenda sono intervenuti anche la vicepresidente della Commissione europea Vera Jourova, che ha ribadito che «dobbiamo tutelare la libertà di espressione anche sostenendo i media indipendenti, non eliminandoli con ulteriori oneri finanziari, e questo vale non solo per la Polonia», e il presidente del gruppo del Ppe all'Europarlamento Manfred Weber, per il quale «senza media liberi, non c'è democrazia. Siamo con tutti i giornalisti che rappresentano i media liberi in Polonia e in Europa – ha scritto su Twitter – nella loro lotta per rimanere indipendenti e continuare a compiere la loro missione».

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