Il comitato di redazione dell'Ansa proclama due giorni di sciopero, dalle ore 7 di giovedì 15 ottobre alle ore 7 di sabato 17 ottobre nell'ambito della vertenza sul piano di iorganizzazione. Questo il testo del comunicato emesso dall'organismo sindacale dell'agenzia.
"Il cdr questa mattina ha abbandonato il tavolo della trattativa dopo un breve incontro con i vertici dell'Azienda, giudicando irricevibili le ipotesi formulate dalla controparte sul piano di prepensionamenti".
"Le posizioni non solo restano distanti, ma oggi si è determinata una marcia indietro rispetto alle sia pur timide aperture di principio che si erano registrate negli incontri precedenti. Aperture che avevano portato il Cdr ad attendere l'incontro odierno, nonostante il rinvio chiesto dall'Azienda ad inizio settimana, proprio il giorno prima della riunione del Comitato Esecutivo.
"Di fatto oggi l'Azienda ha dimostrato di non voler aprire nessuna trattativa, ma di puntare ad ottenere il massimo risultato rispetto al taglio dell'organico con impegni minimi
nei confronti di tutta la redazione. Un'impostazione che il Cdr respinge con forza. Su queste basi per il sindacato non sarà possibile raggiungere alcun tipo di accordo. Con questo atteggiamento l'Azienda sta mettendo a dura prova il senso di responsabilità e la disponibilità fin qui dimostrate ma che non possono appartenere soltanto al Cdr.
"Per questi motivi - conclude il comunicato del cdr - l'unica risposta è lo sciopero. I giornalisti dell'Ansa si asterranno così dal lavoro a partire dalle 7 di domani,
giovedì 15 ottobre, fino alle 7 di sabato 17 ottobre". (ANSA)
Roma, 15 ottobre - L’Associazione Stampa Romana è al fianco dei colleghi dell’Ansa in sciopero, oggi e domani, per protestare contro un atteggiamento aziendale che nega il confronto sindacale sul piano di ristrutturazione presentato al Cdr. “E’ estremamente grave – afferma il segretario dell’Asr, Paolo Butturini – che al senso di responsabilità del sindacato di base l’azienda risponda non soltanto con una chiusura incomprensibile, ma addirittura facendo marcia indietro rispetto alle pur timide aperture dei primi incontri. Siamo ancora una volta di fronte a un editore che non vuole affrontare seriamente il nodo del rapporto fra qualità dell’informazione e la sua redditività sul mercato. Posizione ancor più grave per un’Agenzia di Stampa della forza e della tradizione dell’Ansa. Bene ha fatto il Cdr a sedersi al tavolo, togliendo alla controparte l’alibi del rifiuto a trattare da parte del sindacato, ora tocca all’azienda mostrare lo stesso senso di responsabilità”. “La vicenda dell’Ansa – conclude Butturini – si inserisce in un contesto complesso, che vede fra l’altro in discussione il sistema di finanziamento pubblico a questo comparto editoriale. Discussione che andrebbe fatta alla luce del sole e coinvolgendo tutti i soggetti, sindacato compreso. Per questo è ancor più incomprensibile l’atteggiamento dei dirigenti dell’Ansa che dovrebbero valorizzare e non penalizzare il patrimonio di professionalità di cui l’agenzia dispone. L’Associazione Stampa Romana ribadisce il proprio appoggio al Cdr e si attiverà per affiancare l’organismo sindacale di base nella ricerca di una soluzione che coniugando qualità e bilancio, autonomia e salvaguardia dei posti di lavoro, garantisca all’Ansa un futuro”.
CAPSS, A RISCHIO INFORMAZIONE LOCALE E NAZIONALE
"Il piano di ristrutturazione e prepensionamenti proposto all'Ansa con la logica del "prendere o lasciare" è inaccettabile". Lo sostengono le associazioni regionali di stampa del Capss, il Coordinamento delle associazioni per un sindacato di servizio (Veneto, Molise, Puglia, Trentino Alto Adige, Valle DAosta, Basilicata, Liguria). "Ai problemi preesistenti e irrisolti anche in tema di precariato – continua la nota - resi evidenti anche da una recente ispezione Inpgi in alcune sedi regionali, il piano aziendale aggiunge tagli e riduzioni di organico nelle sedi regionali ed in chiave nazionale. Ai colleghi dell'Ansa in sciopero va la nostra solidarietà e l'impegno, con la Fnsi e le AA.RR.SS., nell'impedire la realizzazione di un progetto che ridimensiona una indispensabile fonte di diritto/dovere di fare informazione". (AGI)