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Rai 01 Mar 2011

Pdl in Vigilanza: “Par condicio a settimane alterne”

Giovanni Floris e Michele Santoro il martedì e giovedì di una settimana, Giuliano Ferrara e Vittorio Sgarbi la settimana dopo. Potrebbero alternarsi così i conduttori dei talk show più seguiti dagli italiani se venisse approvato l'atto di indirizzo sul pluralismo proposto dal Pdl. La maggioranza ha depositato l'ultima bozza in Vigilanza e tra le novità c'è una sorta di par condicio a settimane alterne. L'opposizione insorge e parla di bavaglio all'informazione. Il presidente della Commissione, Sergio Zavoli, invita a lavorare per una mediazione, bacchettando la minoranza. E Michele Santoro evoca il Minculpop.

Giovanni Floris e Michele Santoro il martedì e giovedì di una settimana, Giuliano Ferrara e Vittorio Sgarbi la settimana dopo. Potrebbero alternarsi così i conduttori dei talk show più seguiti dagli italiani se venisse approvato l'atto di indirizzo sul pluralismo proposto dal Pdl. La maggioranza ha depositato l'ultima bozza in Vigilanza e tra le novità c'è una sorta di par condicio a settimane alterne. L'opposizione insorge e parla di bavaglio all'informazione. Il presidente della Commissione, Sergio Zavoli, invita a lavorare per una mediazione, bacchettando la minoranza. E Michele Santoro evoca il Minculpop.

L'occupare sempre le serate di martedì e il giovedì ''è diventata una rendita a vantaggio di alcuni conduttori'', ha spiegato il relatore di maggioranza, Alessio Butti, presentando il testo nel quale si invita la Rai a sperimentare per quei due giorni, che ''rappresentano le fasce di maggior ascolto'', ''una equilibrata alternanza settimanale''. Modifiche anche alle regole sulla responsabilità dei conduttori, nelle quali

l'opposizione vede riferimenti alle vicende della conduttrice di Report, Milena Gabanelli. Si invita la Rai ''a stipulare contratti in cui sia individuata con chiarezza la responsabilità del conduttore e le relative sanzioni'' e, in assenza di accordo, l'azienda non è chiamata a rispondere.

Aggiunta anche, accanto alla libertà dei direttori dei tg di fare editoriali, quella di invitare commentatori (e in questo caso per l'opposizione il riferimento è al recente intervento di Giuliano Ferrara al Tg1).

Il testo conserva le altre disposizioni sulla sperimentazione del doppio conduttore, sulla necessità di rappresentare altre sensibilità culturali quando c'è un opinionista, anche nei programmi di satira, sul divieto per due anni di tornare a fare giornalisti per chi è sceso in politica, sulla rappresentanza proporzionale dei partiti. Tutte quelle norme che, secondo quanto detto recentemente dal presidente della Rai, Paolo Garimberti, ''ricordano la Russia di Breznev''. Parla invece di ''grandi passi in avanti nel testo di Butti'' Zavoli,

che critica l'opposizione. ''C'è tempo per emendare il testo, ma il sospetto è che non si voglia arrivare a una soluzione condivisa - spiega il senatore del Pd -. La logica del tanto peggio e del tanto meglio non mi appartiene, questo è uno sgarro al Parlamento''.

Domani la Vigilanza dovrebbe riunirsi per proseguire il dibattito sul testo. Difficile che si vada al voto, come chiesto da Butti. L'opposizione, con il capogruppo del Pd, Fabrizio MorrI, parla ancora di ''irricevibilità del testo'', che ''non presenta grandi miglioramenti''. Per Roberto Rao dell'Udc il ''testo è inemendabile''. Contrari anche Idv e Fli, che con Flavia Perina definisce ''inquietante che nell'informazione tv, controllata come non mai da Berlusconi, si vadano a cercare 'sacche di opposizione' da normalizzare''. Accuse respinte al mittente dalla maggioranza. Secondo il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri, la sinistra ''ha l'orticaria quando si parla di tutela del pluralismo''. ''Noi vogliamo ripristinare un minimo di equilibrio'', sostiene Davide Caparini della Lega.

Scendono in campo anche i conduttori. Per Vittorio Sgarbi, che da aprile sarà in prima serata su Raiuno, ''più che alternanza sarebbe meglio la pluralità delle voci''. ''Siamo al Minculpop, ma con gerarchi che assomigliano alle caricature dei fascisti'', dice invece Michele Santoro. Al conduttore, oltre che a Marco Travaglio, Peter Gomez e Gianni Barbacetto era indirizzata la lettera di minacce con quattro proiettili recapitata oggi alla redazione di Rai2 nella sede di via Teulada a Roma. ''Continuiamo a lavorare serenamente'', assicura Santoro. (ANSA)

 

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