Giornalismo ed etica alla luce dei principi della Carta di Assisi: questo il tema dell'incontro 'Parole non pietre: la carta di Assisi per un giornalismo responsabile' che si è tenuto a Firenze giovedì 24 settembre 2020. Obiettivo del seminario, valido per la formazione professionale continua: proporre una riflessione sulla deontologia del giornalismo e sulle sfide proposte dall'etica a chi fa informazione. Al centro del dibattito l'analisi della Carta di Assisi, nata nel 2019 come manifesto per la salvaguardia della buona informazione e del linguaggio improntato al rispetto e alla veridicità, online e offline.
«D'intesa con il presidente Bartoli e il presidente Bennucci abbiamo deciso di presentare al presidente Giani e al sindaco Nardella la Carta di Assisi, che sarà poi consegnata al presidente del Parlamento Ue Sassoli perché diventi la prima carta europea a tutela del dovere di informare e del diritto di essere informati», ha anticipato il presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti, che, ricordando «la decennale attività svolta dal caro collega Pino Rea, scomparso pochi mesi fa», ha anche lanciato la proposta di costituire in Toscana un Centro di eccellenza per la formazione dei giornalisti.
Al corso, organizzato da Odg Toscana in collaborazione con Fondazione dell'Ordine dei giornalisti della Toscana e Scuola per il dialogo interreligioso, hanno partecipato, fra gli altri, Carlo Bartoli, presidente Odg Toscana; Sandro Bennucci, presidente Associazione Stampa Toscana; Vannino Chiti, presidente emerito della Regione Toscana e studioso di religione; Izzeddin Elzir, imam di Firenze; Joseph Levi, presidente Fsd, già rabbino capo di Firenze; Guidalberto Bormolini, monaco e antropologo, docente al Master Death Studies and the end of life dell'Università degli studi di Padova; Don Alessandro Clemenzia, sacerdote diocesano, vicerettore del Seminario Maggiore Arcivescovile di Firenze.
È stata anche l'occasione per raccogliere nuove e significative adesioni alla Carta di Assisi. «Uno strumento – ha concluso Giulietti – attorno al quale raccogliere credenti e non credenti, insieme per una nuova alleanza fra costruttori di ponti».