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Osservatorio sui media 16 Dic 2011

Parenzo e Santoro pronti ad una nuova gara sulle frequenze Interesse anche dagli Stati Uniti e dalla Gran Bretagna

''Se il governo regalerà le frequenze con il beauty contest, sono convinto che la gente scenderà in piazza. Ormai la questione è nota e si conosce il loro valore, non possono più agire indisturbati''. Sandro Parenzo, patron di Telelombardia e capofila del network di tv locali che manda in onda 'Servizio Pubblico' di Michele Santoro, si unisce alla protesta contro il ''concorso di bellezza'' che assegnerà sei multiplex gratuitamente, rivelando che ''diverse major americane e due gruppi inglesi hanno già manifestato il loro interesse in un'eventuale asta''. ''Noi forniremmo la rete, loro i contenuti - spiega all'Ansa - e unendoci in consorzio, saremmo in grado di presentare un'offerta adeguata''.

''Se il governo regalerà le frequenze con il beauty contest, sono convinto che la gente scenderà in piazza. Ormai la questione è nota e si conosce il loro valore, non possono più agire indisturbati''. Sandro Parenzo, patron di Telelombardia e capofila del network di tv locali che manda in onda 'Servizio Pubblico' di Michele Santoro, si unisce alla protesta contro il ''concorso di bellezza'' che assegnerà sei multiplex gratuitamente, rivelando che ''diverse major americane e due gruppi inglesi hanno già manifestato il loro interesse in un'eventuale asta''. ''Noi forniremmo la rete, loro i contenuti - spiega all'Ansa - e unendoci in consorzio, saremmo in grado di presentare un'offerta adeguata''.

Ieri, aprendo il suo programma, Santoro si era detto pronto a mettere sul piatto il milione di euro raccolto con le sottoscrizioni. ''È chiaro che servirebbero più fondi - precisa Parenzo - e la sua è anche una provocazione, ma se ci lasciassero partecipare  all'asta saremmo in grado di garantire un'offerta congrua''. Secondo diversi esperti la gara potrebbe però andare deserta perché le frequenze in sé, in una fase di espansione dell'offerta come l'attuale, non  arantirebbero guadagni e ieri lo stesso Silvio Berlusconi aveva sostenuto che Mediaset non parteciperebbe ad un'eventuale asta per i costi elevati. ''Quello che dico dimostra che la gara non andrebbe affatto deserta - assicura Parenzo - Se si facesse una gara seria l'interesse ci sarebbe eccome''.
''La vendita di un mux potrebbe garantire non meno di 120 milioni di euro - sostiene l'editore -, considerando che il Gruppo Espresso li mise in vendita per 150 milioni. Certo se si va avanti con la barzelletta del beauty contest non se fa nulla.
I gruppi stranieri non hanno presentato domanda proprio perché erano consapevoli che la gara era truccata a vantaggio di Mediaset e Raì'. ''L'uscita di Sky è rivelatrice in questo senso - aggiunge - Lo stato non ci guadagna nulla, ma loro non solo potranno vendere tra cinque anni, ma dal primo giorno sono obbligati ad offrire il 40% della capacità trasmissiva, intascando solo per questo intorno ai 4 milioni l'anno''. 
Secondo Parenzo l'esperienza di Santoro dimostra che ''qualcosa nel mondo televisivo è cambiato''. Secondo i dati auditel la puntata di ieri è stata vista dal 1 milione 627 mila spettatori con il 6,89%, in risalita rispetto alla penultima puntata, dopo un periodo di calo costante rispetto al 12% di share del debutto. ''Non nego che ogni giovedì aspettiamo i risultati con trepidazione - sostiene Parenzo -, ma l'Auditel ormai non funziona più. O siamo fortunati ad incontrare sempre gente che ha visto Santoro, o qualcosa non va''.
Secondo l'imprenditore ''fare la partita con un arbitro finanziato per il 62% da Rai e Mediaset è dura. Non dico che sono disonesti, ma è il metodo di rilevazione che va cambiato.
In ogni modo - aggiunge - l'Auditel incide solo relativamente sulla raccolta. Gli investitori sono consapevoli che spendono per gli spot la metà del dovuto e per questo abbiamo deciso di proseguire l'esperienza di 'Servizio Pubblico' ora che la prima tranche di otto puntate si sta per concludere''. (ROMA, 16 DICEMBRE - ANSA)

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