«I circa 90 obiettivi notificati da WhatsApp rappresentano probabilmente una frazione del numero totale di casi Paragon. Tuttavia, nei casi già esaminati, c'è un modello preoccupante e familiare di prendere di mira gruppi per i diritti umani, critici del governo e giornalisti». Lo evidenzia il rapporto sullo spyware Graphite pubblicato mercoledì 19 marzo 2025 da The Citizen Lab, team dell'Università di Toronto che ha svolto analisi forensi sui telefoni del direttore di Fanpage, Francesco Cancellato, del fondatore di Mediterranea Luca Casarini e dell'armatore Beppe Caccia, rilevando infezioni con il virus di Paragon.
Una sezione del rapporto, chiamata 'The italian connection', dà conto dei risultati dell'analisi svolta sui cellulari di Cancellato, Casarini - definito 'amico personale di papa Francesco' - e Caccia. «Nel corso della nostra investigazione su Paragon - spiega il Lab - abbiamo ottenuto Bigpretzel, un artefatto forense Android che riteniamo identifichi in modo univoco le infezioni con lo spyware Graphite di Paragon. Abbiamo analizzato i dispositivi dei tre. In base alla notifica ricevuta da WhatsApp, riteniamo che tutti siano stati presi di mira dallo spyware Paragon».
Un'ulteriore possibile vittima dello spionaggio è David Yambio, attivista legato a Casarini e Caccia e fondatore dell'associazione Refugees in Libya, che ha ricevuto una notifica da Apple per informarlo che il suo cellulare era stato preso di mira da uno spyware. «Mentre la nostra indagine era in corso - si legge ancora nel rapporto - anche diversi stretti collaboratori di Yambio, tra cui Casarini e Caccia, hanno ricevuto notifiche da WhatsApp riguardanti gli attacchi Paragon ai loro dispositivi Android».
Lo spyware utilizzato potrebbe essere attribuito a Paragon, ma l'accertamento sta tuttora proseguendo. Intanto, il 24 febbraio, Casarini e don Mattia Ferrari, cappellano di bordo di Mediterranea, hanno ricevuto una notifica da Meta sul possibile hackeraggio dei loro account Facebook.
Critica i risultati del rapporto il presidente esecutivo di Paragon Solutions, John Fleming, che in un messaggio inviato al team dell'Università di Toronto evidenzia la presenza nello studio di «numerose inesattezze, ma senza ulteriori dettagli non possiamo essere più specifici né fornire commenti».