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Osservatorio sui media 14 Giu 2011

Paradosso Rai: è la più vista dagli italiani ma è terza per ricavi dopo Mediaset e Sky

Mediaset scavalca Sky Italia e diventa il primo operatore televisivo per ricavi, a quota 2 miliardi e 770,6 milioni di euro, con un incremento dell'8,1 per cento rispetto allo scorso anno. Sky si attesta a 2 miliardi e 630,76 milioni, con una crescita dell'1,8 per cento, mentre la Rai - pur restando la più vista - resta anche quest'anno sul gradino più basso del podio, con 2 miliardi e 553,84 milioni di ricavi, con un aumento però superiore a quello di Sky, il 2,5 per cento.

Mediaset scavalca Sky Italia e diventa il primo operatore televisivo per ricavi, a quota 2 miliardi e 770,6 milioni di euro, con un incremento dell'8,1 per cento rispetto allo scorso anno. Sky si attesta a 2 miliardi e 630,76 milioni, con una crescita dell'1,8 per cento, mentre la Rai - pur restando la più vista - resta anche quest'anno sul gradino più basso del podio, con 2 miliardi e 553,84 milioni di ricavi, con un aumento però superiore a quello di Sky, il 2,5 per cento.

Lo dice la relazione annuale dell'Agcom al Parlamento illustrata oggi alla Camera dal presidente Corrado Calabrò.
L'incidenza di Mediaset sul totale delle risorse degli operatori televisivi ammonta al 30,9 per cento, quella di Sky è pari al 29,3 e quella della Rai al 28,4 per cento; quindi c'è Telecom Italia con l'1,8 per cento, con ricavi pari a 160,17 milioni, ovvero un +4,9 per cento sull'anno precedente. L'insieme degli altri operatori sul mercato incide per il 9,6 per cento, con ricavi complessivi di 861,09 milioni, ovvero una crescita del 7,5. Il totale dei ricavi del settore ammonta a 8 miliardi e 976,46 milioni di euro, con un +4,5 per cento sul dato del 2009. Questo il quadro relativo alle risorse nel sistema informazione parlando di televisione, la cui centralità nel panorama informativo resta centrale, visto che il 90 per cento degli individui la predilige come mezzo per informarsi sui fatti nazionali. A seguire ci sono i quotidiani (52 per cento per informarsi sui fatti nazionali), quindi internet con il 17,8, la radio con il 15 e i periodici con il 6,9. Tornando al podio dei ricavi degli operatori, il paradosso della Rai è che è la più vista con una media di share del 41 per cento, seguita da Mediaset con il 38 per cento, da Sky con il 5, poi La7 con il 3. La Rai acquisisce però appena il 24 per cento del monte-pubblicità, a causa di uno stringente limite di legge, mentre Mediaset ne attira il 56 per cento, e Sky meno del 5 per cento. Le risorse Rai sono l'insieme di canone (un miliardo e 558,44 milioni), pubblicità (946,58 milioni) e ricavi (48,82 milioni) derivanti da convenzioni con soggetti pubblici e da provvidenze pubbliche, e nella stesura della relazione si è ipotizzato che quest'ultimo dato sia rimasto costante nel 2010. Per Mediaset e Sky invece le voci sono solo due: pubblicità e offerte pay. Per il gruppo di Cologno Monzese la pubblicità nel 2010 è stata pari a 2 miliardi e 413,50 milioni, mentre i ricavi da offerte pay sono stati 357,10 milioni; per Sky situazione opposta: ricavi da pubblicità pari a 190,59 milioni e invece ben 2 miliardi e 440,17 milioni da offerte pay. Quanto a Telecom Italia, dalla pubblicità ricavi per 154,15 milioni e 6,02 dall'offerta pay.
Gli altri operatori ricavano 619,26 milioni dalla pubblicità, 123,83 dalle offerte pay e 118 milioni da convenzioni e provvidenze pubbliche (ipotizzando un dato costante nel 2010). (AGI) TV: SIDDI,SERVE INTERVENTO INCISIVO SU MERCATO PUBBLICITARIO
BENE CALABRO' SU CANONE, MA SERVE IMPEGNO PER QUALITA'

"Il Garante ha confermato che al momento il mercato tv resta squilibrato. In particolare la Rai, pur avendo il massimo degli ascolti, raccoglie meno pubblicità degli altri. E poi la tv continua a incamerare il 60% delle risorse pubblicitarie mentre la carta stampata resta al palo. Manca un intervento regolatore più incisivo, perché il mercato delle risorse pubblicitarie è fondamentale". È l'analisi di Franco Siddi, segretario della Federazione nazionale della stampa, sulla Relazione annuale dell'Agcom al Parlamento. "Il Garante - continua Siddi - ha fatto un'osservazione rilevante sull'evasione del canone, senza la quale il servizio pubblico sarebbe il primo operatore sul mercato: c'é una sveglia al governo, che deve fare di più per il recupero dell'evasione, ma anche alla Rai, che deve tutelare la qualità". Il segretario della Fnsi promuove anche "il passaggio della Relazione sulle tv locali, che sono importanti e utili, ma solo se svolgono il loro compito".

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