CERCA
Cerca nelle notizie
Dal
Al
Cerca nel sito
Rai 26 Mar 2010

Par Condicio, Tar del Lazio: “Lo stop ai talk Rai è coerente con le norme di vigilanza”

La delibera del Cda della Rai del primo marzo scorso con cui è stata disposta la sospensione temporanea dei talk-show nel periodo elettorale è ''coerente con il regolamento approvato dalla Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza del servizio radiotelevisivo''. Ovvero, quindi, con il regolamento che testualmente prevede ''che, successivamente al decorrere dell'ultimo termine per la presentazione delle candidature, le tribune politiche sono collocate negli spazi radiotelevisivi che ospitano le trasmissioni di approfondimento informativo più seguite anche in sostituzione delle stesse''.

La delibera del Cda della Rai del primo marzo scorso con cui è stata disposta la sospensione temporanea dei talk-show nel periodo elettorale è ''coerente con il regolamento approvato dalla Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza del servizio radiotelevisivo''. Ovvero, quindi, con il regolamento che testualmente prevede ''che, successivamente al decorrere dell'ultimo termine per la presentazione delle candidature, le tribune politiche sono collocate negli spazi radiotelevisivi che ospitano le trasmissioni di approfondimento informativo più seguite anche in sostituzione delle stesse''.

È la motivazione con la quale la III sezione ter del tribunale amministrativo regionale del Lazio, presieduta da Italo Riggio, ha respinto la richiesta con la quale Cittadinanzattiva e Altroconsumo sollecitavano l'emissione di un provvedimento per costringere la Rai a riprendere subito le trasmissioni di approfondimento informativo (Annozero, Ballaro', Porta a Porta, L'Ultima parola), sospese all'inizio del mese dal Cda Rai per il periodo elettorale.

I giudici hanno quindi accolto le argomentazioni proposte per l'azienda televisiva dagli avvocati Carlo Pandiscia e Pierluigi Lax.

Cittadinanzattiva e Altroconsumo censuravano anche lo stesso regolamento della Commissione di vigilanza. I giudici amministrativi, però, hanno ritenuto che non è loro competenza decidere in merito al regolamento approvato nella seduta del 9 febbraio 2010, stante ''la natura parlamentare dell'organo che ha adottato l'atto impugnato in assolvimento della funzione precipuamente politica di indirizzo e vigilanza''. (ANSA)

@fnsisocial

Articoli correlati