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Rai 16 Mar 2010

Par Condicio: nessuna marcia indietro Anche la Vigilanza, conferma il no ai talk show

Nessuna marcia indietro in Commissione di Vigilanza sul regolamento sulla par condicio: è l'orientamento emerso oggi nel corso dell'audizione del direttore generale della Rai Mauro Masi. Il dg, su mandato del Cda, chiedeva una nuova determinazione della commissione sulle norme relative ai talk show. Ma la maggioranza della bicamerale ha ritenuto di confermare l'attuale formulazione del regolamento.

Nessuna marcia indietro in Commissione di Vigilanza sul regolamento sulla par condicio: è l'orientamento emerso oggi nel corso dell'audizione del direttore generale della Rai Mauro Masi. Il dg, su mandato del Cda, chiedeva una nuova determinazione della commissione sulle norme relative ai talk show. Ma la maggioranza della bicamerale ha ritenuto di confermare l'attuale formulazione del regolamento.

È fallito anche l'estremo tentativo di mediazione del presidente della Vigilanza, Sergio Zavoli che, dopo l'audizione di Masi - hanno riferito alcuni parlamentari al termine della riunione - ha proposto di votare un documento interpretativo del regolamento: ipotesi però accantonata perché considerata non percorribile, in quanto la proposta non era stata formalizzata né messa all'ordine del giorno.

Già nel corso dell'audizione del dg Rai, diversi esponenti dell'opposizione avevano chiesto di mettere ai voti una risoluzione che 'svincolasse' i talk show Rai, spiegando che il regolamento non obbligava l'azienda a sospenderli. Ma la proposta è stata di fatto bocciata dalla maggioranza: ''Determinazioni da aggiungere non ce ne sono'', ha ribadito il capogruppo del Pdl a San Macuto, Alessio Butti.

Al termine dell'audizione, comunque, Masi si è impegnato a ''riferire domani al consiglio di amministrazione'' quanto emerso oggi a San Macuto. (ANSA)

RAI-AGCOM: SANTORO, PROGRAMMMI RAI SOSPESI ILLEGALMENTE

TRANI - ''Tutti i programmi della Rai'' sono stati ''illegalmente sospesi perché non c'è alcuna legge che dispone la sovrapposizione di programmi di approfondimento e di tribune politiche''. Ne è convinto Michele Santoro, che ha conversato con i cronisti al termine della sua audizione in procura a Trani.

''Quindi - ha aggiunto il conduttore di Annozero – questa decisione, presa prima dalla Commissione parlamentare di vigilanza, e poi avallata dalla maggioranza politica del Cda della Rai è a parer mio un vero e proprio abuso di potere perché non applica la legge sulla par condicio che impedisce di confondere programmi di approfondimento e tribune politiche, come dice anche una sentenza della Corte Costituzionale''.

''Il 25 (di marzo nrd) - ha annunciato Santoro - stiamo per fare una trasmissione sulla libertà di informazione nel nostro Paese che andrà in onda dovunque sarà possibile dal Paladozza di Bologna. Sarà una grande piazza virtuale che si stringerà intorno alla nostra trasmissione''. (ANSA)

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