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Fnsi 12 Mar 2010

Par Condicio, il Tar del Lazio sospende il regolamento AgCom sui talk show Franco Siddi: “E ora riparta quella Rai fermata ai box”

“Com’era prevedibile, il Tar è intervenuto d’urgenza per sanare uno squilibrio: le trasmissioni di approfondimento di La7 e Sky - ma diremo anche quelle delle tv private - non possono essere assoggettate a vincoli che ne determinino soppressione o divieto di trattare temi a contenuto politico o per la presenza di personaggi politici in campagna elettorale. Ma subito, di squilibrio se ne apre un altro. Se, infatti, il provvedimento dell’AgCom - dopo le delibere della Vigilanza e del Cda Rai (maggioranza) - aveva, nei fatti, messo sullo stesso piano, con medesimi condizionamenti, il servizio pubblico e le tv private, ora è la Rai a sopportare tutto intero questo inaudito sbilanciamento.

“Com’era prevedibile, il Tar è intervenuto d’urgenza per sanare uno squilibrio: le trasmissioni di approfondimento di La7 e Sky - ma diremo anche quelle delle tv private - non possono essere assoggettate a vincoli che ne determinino soppressione o divieto di trattare temi a contenuto politico o per la presenza di personaggi politici in campagna elettorale. Ma subito, di squilibrio se ne apre un altro. Se, infatti, il provvedimento dell’AgCom - dopo le delibere della Vigilanza e del Cda Rai (maggioranza) - aveva, nei fatti, messo sullo stesso piano, con medesimi condizionamenti, il servizio pubblico e le tv private, ora è la Rai a sopportare tutto intero questo inaudito sbilanciamento.

 Era già noto, ma ora è chiarissimo, quanto siano state inappropriate la delibera della Vigilanza e la successiva, improvvida, interpretazione del Cda Rai. Continuare a tenere spente adesso le trasmissioni di approfondimento del servizio pubblico è palesemente fuori luogo. Occorre prendere atto rapidamente dell’ asimmetria tra servizio pubblico e sistema televisivo privato ed è urgentissimo risolvere il problema all’origine.

La Vigilanza dovrebbe tornare, quindi, sui suoi passi ma soprattutto gli amministratori della Rai (a cominciare da chi, a maggioranza, ha votato per sospendere le trasmissioni) ora non possono accampare alibi e debbono avere il coraggio di rivedere quella scelta oscurantista  ritornando ai valori della missione attribuita al servizio pubblico: specialmente quelli della completezza, dell’autonomia e del  pluralismo dell’informazione. Che nessun atto di indirizzo politico può sopprimere.

La sentenza del Tar, dunque, ci conforta giacché sembra riconoscere, nei fatti, l’azione permanente che il Sindacato dei giornalisti sta attuando, assieme a tantissime associazioni della società civile, in questi difficili momenti per la libertà di stampa nel nostro Paese”.

PAR CONDICIO: IL TAR DEL LAZIO SOSPENDE IL REGOLAMENTO AGCOM SUI TALK SHOW

Il Tar del Lazio ha accolto la richiesta di sospensiva presentata da Sky Italia e da Telecom Italia Media relativa alla delibera sulla par condicio nel talk show durante il periodo della campagna elettorale. Il Tar del Lazio ha quindi accolto le richieste e ha fissato l'udienza di merito per la discussione del ricorso al 6 maggio. Per il Tar risultano non sprovviste di profili di fondatezza del ricorso le censure avanzate contro la delibera impugnata. Il tribunale amministrativo ha anche respinto la richiesta di sospensiva presentata da Federconsumatori contro il regolamento approvato dalla commissione di vigilanza Rai su par condicio. (AGI)

PAR CONDICIO: SKY, TAR HA RISTABILITO LIBERTÀ E MERCATO

Sky Italia accoglie con grande soddisfazione la decisione del TAR del Lazio che sospende il provvedimento  dell'Agcom con cui veniva esteso ai media privati il regolamento sulla Par Condicio predisposto per la Rai dalla Commissione Parlamentare di Vigilanza, nella convinzione che ristabilisca il principio di libertà di espressione e sia a tutela anche del mercato.

''SKY Italia - spiega una nota - ha da subito contestato la legittimità di questo provvedimento e, come dimostra il dibattito andato in onda il 9 marzo scorso su SKY TG 24 che ha coinvolto tutti i candidati alla Presidenza della regione Puglia, ha scelto da subito di prescindere dalle regole irragionevoli e inapplicabili previste dal regolamento della Par Condicio.  Certa che i 'faccia a faccia' rappresentino una componente fondamentale dell'informazione del cittadino, SKY TG24 continuerà a proporre nei prossimi giorni appuntamenti tra i candidati alla presidenza delle altre regioni chiamate alla consultazione elettorale''.

''La decisione del TAR di oggi - conclude Sky – ristabilisce il principio della libertà di espressione e tutela anche quello del libero mercato, previsti entrambi dalla Costituzione Italiana. Presupposti  necessari per poter garantire ai cittadini di questo paese il loro diritto ad un'informazione libera ed indipendente''.   (ANSA)

PAR CONDICIO: SANTORO, SI SMANTELLA CASTELLO ILLEGALITÀ

''Si comincia  smantellare il castello di illegalità''. Cosi' Michele Santoro commenta la decisione di stamattina del Tar del Lazio sul regolamento Agcom per la par condicio.

''Aspettiamo ora di capire le motivazioni - aggiunge il giornalista - per vedere quanto il Tar intervenga anche se indirettamente sul regolamento della Commissione di Vigilanza''.

  Ora Santoro attende dalla Rai un comportamento consequenziale e ricorda di aver sempre sostenuto l'illeggittimità delle disposizioni sulla par condicio. (ANSA)

PAR CONDICIO: AGCOM CONVOCA RIUNIONE DOPO DECISIONE TAR

L'Authority per le Comunicazioni ha deciso di riunirsi per valutare le conseguenze di quanto stabilito dai giudici del Tar. Lo si apprende da ambienti Agcom. (AGI)

PAR CONDICIO: PROBABILE CONVOCAZIONE URGENTE CDA RAI

Dopo la sospensione del regolamento emanato dall'Agcom per le tv private in materia di par condicio in vista delle elezioni regionali a quanto apprende l'ADNKRONOS- è probabile una convocazione urgente del Cda Rai. Il presidente della Rai Paolo Garimberti aveva infatti annunciato già due giorni fa in commissione di Vigilanza che se il Tar avesse bocciato il regolamento sulla par condicio deliberato dall'Agcom per le tv private, che è di fatto un'estensione alle emittenti commerciali di quello approvato dalla Vigilanza per la Rai, il Cda di viale Mazzini si sarebbe riunito per riesaminare anche la delibera della tv pubblica in materia. (ADNKRONOS)

PAR CONDICIO: GIULIETTI, RAI RIAPRA SUBITO I TALK SHOW

''Finalmente una buona notizia, non avevamo dubbi. Il Tar del Lazio ha deciso di levare il bavaglio alle trasmissioni soppresse accogliendo il ricorso presentato da Sky e Telecom Italia Media'': è questo il commento del portavoce di Articolo21 Giuseppe Giulietti.

''L'Agcom si era vista costretta, almeno questa era la loro tesi, ad estendere l'assurdo regolamento al privato per non creare disparità con il settore pubblico - aggiunge -. La decisione del Tar non può che comportare una immediata decadenza del regolamento anche per il servizio pubblico. Siamo sicuri che le Autorità di garanzia e il Cda Rai vorranno immediatamente recepire questa decisione e in particolare la Rai vorrà comunicare l'immediata riapertura di tutte le trasmissioni arbitrariamente soppresse. Soppressione – conclude Giulietti - che ha creato forte indignazione e che ha fatto sì che l'esposto presentato da Articolo21 abbia raccolto oltre 20 mila firme in poche ore''. (ANSA)

PAR CONDICIO: LAURIA (AGCOM), CDA RAI TENGA CONTO TAR

 ''Accolgo con favore questa decisione, che non si presta ad equivoci, pur essendo tra coloro che avevano votato a favore di questa soluzione''. Cosi' il Commissario dell'Agcom, Michele Lauria, commenta la decisione del Tar.

'La delibera dell'Autorità, infatti, riprendendo un aspetto non completamente condivisibile del Regolamento della Commissione di vigilanza Rai, tendeva - spiega Lauria, uno dei tre Commissari di centrosinistra dell'Agcom - a sanare una disparità di trattamento tra la concessionaria pubblica e le televisioni private, che si sarebbe determinata se i due regolamenti fossero stati difformi, e dava la possibilità a queste ultime di fare ricorso (non possibile invece per l'atto della Vigilanza)''.   

''A questo punto è auspicabile - conclude - che il Cda Rai tenga conto della decisione del Tar e voglia rivedere la scelta di sospendere i programmi di approfondimento nell'ultimo periodo di campagna elettorale che del resto, come avevo già segnalato, era stato un atto improprio, che andando oltre il regolamento della stessa Vigilanza Rai risultava negare al cittadino il diritto all'informazione''. (ANSA)

PAR CONDICIO: SEDUTA STRAORDINARIA CDA RAI LUNEDI' 15 MARZO

Il Consiglio di Amministrazione della Rai è stato convocato in seduta straordinaria per lunedì prossimo 15 marzo alle ore 12. Né dà notizia un comunicato di Viale Mazzini. (ADNKRONOS)

PAR CONDICIO: FLORIS, DOPO TAR SPERO 'BALLARÒ' TORNI IN ONDA DA MARTEDÌ

"La sentenza del Tar è un'ottima notizia, soprattutto per i colleghi delle Tv private che possono immediatamente tornare a fare il loro lavoro. Spero che, al di là dei tecnicismi, anche la Rai sappia cogliere il senso profondo di una sentenza che, evidentemente, riapre anche la nostra vicenda. Spero che già dalla prossima settimana tornino in onda 'Ballarò', 'Anno Zero','Porta a Porta' e 'L'ultima parola'". Così Giovanni Floris commenta il pronunciamento del Tar sul regolamento preelettorale per le tv private dell'Agcom. (ADNKRONOS)

DICHIARAZIONE DEL SEGRETARIO DELL’ASR PAOLO BUTTURINI

SULLA SENTENZA DEL TAR E SULLE RIVELAZIONI DE IL FATTO QUOTIDIANO

La sentenza del Tar del Lazio e le rivelazioni de Il Fatto Quotidiano, modificano il quadro e aprono nuovi scenari sulla vicenda della libera informazione nel nostro Paese. Da un lato il Tribunale Amministrativo non fa che riconoscere l’ovvio diritto delle emittenti che hanno fatto ricorso, Sky e La7, a fare informazione in periodo elettorale, cosa che di per se dovrebbe costituire una ragione in più per l’esercizio del diritto dei cittadini a essere informati. Soltanto i dirigenti Rai sembrano essere insensibili all’idea che l’elettorato possa formarsi un’opinione liberamente, magari offrendo loro un maggiore e variegato numero di trasmissioni informative, non certo sospendendo quelle poche che ancora resistono nel palinsesto della Tv pubblica.

Dall’altro il quadro che esce dai resoconti del quotidiano diretto da Antonio Padellaro è a dir poco sconcertante. Il conflitto di interessi si svela in tutta la sua portata di vera stortura democratica, di macigno sulla strada di un’informazione libera e pluralista. Lascio a chi di dovere, Ordini Regionali e Nazionale, trarre le dovute conseguenze sui provvedimenti nei confronti di colleghi che si siano piegati ai voleri del “presidentissimo” tradendo la causa della professione. Posso soltanto chiedere, insieme al gran numero di personalità che in queste ore lo stanno facendo, che chi ha confuso controllori e controllati, chi ha gettato discredito sulle istituzioni già precarie di questo Paese, abbia il buon gusto di defilarsi definitivamente. L’Associazione Stampa Romana da parte sua, resta in prima linea nella difesa del dovere di cronaca, del diritto dei cittadini a essere correttamente informati e sta preparando una serie di iniziative da proporre alle forze politiche e sociali di ogni orientamento che si riconoscano nell’articolo 21 della Costituzione.

 

 

@fnsisocial

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