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Fnsi 31 Gen 2006

Par condicio: “Con Ciampi”, Cdr emittenza pubblica e privata giovedì 2 febbraio nella sede Fnsi Siddi: “Necessaria per la democrazia in un sistema alterato”

“Con Ciampi”. Sarà questo il titolo dell’incontro che hanno organizzato per giovedì 2 febbraio in Fnsi, alle ore 11, i Comitati di Redazione delle testate radiotelevisive pubbliche e private.

“Con Ciampi”. Sarà questo il titolo dell’incontro che hanno organizzato per giovedì 2 febbraio in Fnsi, alle ore 11, i Comitati di Redazione delle testate radiotelevisive pubbliche e private.

I CdR Rai, Mediaset, La 7, Sky, Radio Capital, Area, Radio Città Aperta, Radio Città Futura hanno promosso l’iniziativa per manifestare la piena condivisione degli interventi del Presidente della Repubblica a difesa del pluralismo, per impegnare tutte le testate ad un’informazione completa ed equilibrata, per sollecitare le autorità di garanzia a svolgere con incisività il loro compito anche nel periodo che precede lo scioglimento delle Camere. In queste ore si stanno raccogliendo le adesioni degli organismi sindacali di altre emittenti. La par condicio? E' uno strumento legislativo "necessario" per garantire, in un sistema alterato, come quello italiano dove si assiste ad una distorsione degli assetti televisivi, il diritto di tribuna a tutti i partecipanti alla competizione elettorale". Per il presidente della Federazione Nazionale della Stampa, Franco Siddi, interpellato dall'Asca, la par condicio non impedisce a nessuno di parlare, come talvolta si vuol far credere e non costituisce "nessun strumento di censura”, bensì rappresenta una regola che corrisponde “all’esigenza di assicurare a tutti, in occasione delle competizioni politiche, parità di accesso e di espressione nei mezzi televisivi sia pubblici sia privati". Per Siddi, insomma, è la situazione anomala tutta italiana a rendere "necessaria e ancora attuale una normativa come quella della par condicio" che "corrisponde alla valorizzazione di un bene costituzionalmente garantito, il diritto dovere ad una informazione libera, plurale e completa come più volte ha detto il presidente della Repubblica”. Per il presidente della Fnsi, tutto ciò "non ha nulla a che vedere con la cronaca e le notizie che costituiscono per i giornalisti l'esercizio quotidiano della loro professione da svolgere sempre con correttezza e con adesione ai principi della lealtà e della verità". Il problema, insomma, conclude Siddi, "non è il bilancino" imposto dalla par condicio, ma quello di "saper distinguere tra informazione, propaganda e comunicazione politica, assicurando che nei mezzi televisivi vi sia offerta paritaria del diritto di tribuna per tutti i competitori". (ASCA)

@fnsisocial

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