CERCA
Cerca nelle notizie
Dal
Al
Cerca nel sito
Rai 17 Feb 2010

Par Condicio, Beltrandi: “L’ufficio di presidenza non può cambiare le norme. Non sono stato coinvolto, colpita la credibilità della vigilanza” Merlo: “Va evitata la ridicolizzazione della Rai”

''Se non fossero in gioco i diritti dei cittadini elettori in una importante consultazione elettorale, e persino la dignità del Parlamento nell'espletamento delle proprie funzioni, se ne potrebbe persino sorridere. Ciò che è assolutamente certo, però, è che l'ufficio di presidenza della commissione di Vigilanza sulla Rai non può in alcun modo modificare quanto approvato dal plenum della commissione solo una settimana fa (ed in Gazzetta Ufficiale da venerdì scorso)''. È il monito del radicale Marco Beltrandi, relatore del contestato regolamento sulla par condicio di cui oggi si occupa l'ufficio di presidenza della bicamerale.

''Se non fossero in gioco i diritti dei cittadini elettori in una importante consultazione elettorale, e persino la dignità del Parlamento nell'espletamento delle proprie funzioni, se ne potrebbe persino sorridere. Ciò che è assolutamente certo, però, è che l'ufficio di presidenza della commissione di Vigilanza sulla Rai non può in alcun modo modificare quanto approvato dal plenum della commissione solo una settimana fa (ed in Gazzetta Ufficiale da venerdì scorso)''. È il monito del radicale Marco Beltrandi, relatore del contestato regolamento sulla par condicio di cui oggi si occupa l'ufficio di presidenza della bicamerale.

''A dirlo - rileva Beltrandi in una nota - fu lo stesso presidente Zavoli, nel febbraio (e marzo) dello scorso anno, su mia richiesta, dichiarando che una simile eventualità non si

sarebbe mai più ripetuta, essendo contrastante con regolamenti e prassi parlamentari (la vicenda aveva persino richiamato l'attenzione della Presidenza della Repubblica). Tanto più che altrimenti, aggiungo per paradosso,  si potrebbe anche abolire il plenum della commissione''.

Beltrandi segnala poi ''la totale assenza del coinvolgimento del sottoscritto, relatore e autore del provvedimento, disattendendo la richiesta della mia presenza da parte del

vicepresidente Giorgio Lainati nella scorsa seduta dell'ufficio stesso, il che mi pare chiarisca ulteriormente portata ed intenti della operazione che si sta tentando. Infine, ma non per ultimo, siamo all'assurdo. L'assurdo di una par condicio che i suoi presunti difensori vorrebbero solo per le trasmissioni che pochi guardano, ma non per i programmi più influenti e seguiti, ma anche l'assurdo di una commissione parlamentare di indirizzo

e vigilanza della Rai disposta a farsi dettare le regole dall'azienda oggetto dell'indirizzo e del controllo. Un colpo definitivo alla autorevolezza e credibilità della commissione,

temo''. (ANSA)

PAR CONDICIO: MERLO, VA EVITATA RIDICOLIZZAZIONE RAI

''Lo stravagante regolamento votato sulla par condicio richiede, se ancora possibile, una profonda correzione. Al di là degli strilli del radicale Beltrandi, è una richiesta talmente forte e generale che solo uno sprovveduto può fingere di non recepirla''. Ne è convinto Giorgio Merlo (Pd), vicepresidente della Vigilanza.
''Certo, per una correzione significativa del regolamento - ammette Merlo in una nota - è indispensabile sapere ciò che pensa il centrodestra. Tuttavia, qualche spiraglio incoraggiante comunque c'è. Con buona pace dell'on. Beltrandi forse è possibile non esporre la Rai, per oltre un mese, ad una pesante e patetica ridicolizzazione del servizio pubblico''. (ANSA)

@fnsisocial

Articoli correlati