Una scolaresca di Milano ha fatto visita al Giardino della Memoria di Palermo, il sito di Ciaculli confiscato alla mafia e gestito da Unci e Associazione nazionale magistrati. Ad accogliere studenti e insegnanti il vice-presidente nazionale dell'Unci, Leone Zingales, ed il tesoriere del Gruppo siciliano dell'Unione cronisti, Daniele Ditta.
Una ventina di studenti della scuola Riccardo Massa di
Milano ha visitato il Giardino della Memoria di Palermo, il sito di Ciaculli
confiscato alla mafia e gestito da Unci e Associazione nazionale magistrati.
I ragazzi erano accompagnati dalle docenti Antonella Binago (lettere), Paola
Accornero (matematica e scienze) e Paola Musella (sostegno e motoria). Ad
accogliere la scolaresca c'erano il vice-presidente nazionale dell'Unci, Leone
Zingales, ed il tesoriere del Gruppo siciliano dell'Unione cronisti, Daniele
Ditta.
«Questo luogo - hanno sottolineato le docenti – si è rivelato per noi un piacevole
ed inaspettato punto di riferimento in tema di legalità. Bene fanno cronisti e
magistrati a proseguire su questa strada della memoria».
Molto interessati ai temi della memoria, i ragazzi della scuola secondaria di
primo grado Quarenghi dell'istituto comprensivo Massa hanno preso appunti e
hanno fotografato gli alberi piantati sino ad oggi nel sito confiscato.
Gli studenti (Anna, Martina, Francesca, Irene, Marco, Giordano, Federica, Asia,
Arianna, Gabriele, Margherita, Luca, Rebecca, Carola, Enrico, Lorenzo ed Emma)
hanno anche posto tante domande ai giornalisti, soprattutto in riferimento ad
alcune delle vittime che non conoscevano come Giuseppe Montana o Filadelfio
Aparo.
«Ancora una volta qui a Ciaculli - ha sottolineato Leone Zingales – una scolaresca
ha toccato con mano il lavoro straordinario che cronisti e magistrati stanno
compiendo sul tema della memoria. Siamo sempre disponibili a fare da
"ciceroni" ai ragazzi che hanno fame di sapere e chiedono notizie su
un passato che non va dimenticato».
Per il sostituto procuratore della Dda, Carlo Marzella, componente della Giunta
della sezione distrettuale di Palermo dell'Associazione nazionale magistrati,
«l'esercizio della memoria deve essere alimentato continuamente affinché le
giovani generazioni possano comprendere in tutte le sue sfaccettature cosa è
stato l'orrore della mafia».