Una trentina si alunni della Scuola elementare 'Nazario-Sauro-Giacomo Alagna' di Palermo ha visitato ieri, il 27 aprile, il Giardino della Memoria di Palermo, il sito confiscato alla mafia e gestito da Unione cronisti e Associazione magistrati. Ad accogliere i bambini nel sito di Ciaculli c'era il vicepresidente nazionale dell'Unci, Leone Zingales. I ragazzi, accompagnati da tre insegnanti e da numerosi genitori, si sono soffermati soprattutto davanti agli alberi dedicati ai giudici Falcone e Borsellino, ai giornalisti Giuseppe Impastato e Giuseppe Alfano, al beato Giuseppe Puglisi.
A Ciaculli anche il capitano dei carabinieri Guido Terenzi, comandante della compagnia 'Piazza Verdi' che ha risposto alle domande della scolaresca su varie tematiche legate alla storia dell'Arma. Un momento assai significativo è stato vissuto da alunni, docenti e genitori quando Zingales ha mostrato un paio di oggetti personali del giudice Giovanni Falcone e del giornalista Giuseppe Alfano che sono stati donati lo scorso autunno dai familiari delle vittime.
«Avevo promesso tanti anni fa, nel corso di un evento dell'Unci – ha detto il vicepresidente dell'Unione cronisti, Zingales – che in questo luogo carico di simboli che è il Giardino della Memoria, avremmo realizzato un'area museale. Per problemi legati soprattutto alla sicurezza non si è riusciti nell'impresa di creare un vero e proprio museo. Ho comunque mantenuto fede ad impegno: mostrare dei cimeli appartenuti alle vittime. E così da oggi, ogni qual volta una scolaresca visita il sito, mostriamo gli oggetti che ci sono stati regalati dai familiari delle vittime. Una volta conclusa la visita della scolaresca, gli oggetti ritornano nei depositi dove sono custoditi e nel caso odierno una penna stilografica del giudice Falcone ed un porta documenti appartenuto al giornalista Alfano. Insomma abbiamo inaugurato la una sorta di 'mostra' a tempo».
«È stata una esperienza davvero significativa – ha detto uno dei genitori che ha partecipato all'evento, Pierluigi Buonomo – perchè è anche in questo modo che alle giovani generazioni si ricordano gli uomini migliori dell'Italia caduti per una società senza mafia e senza prepotenze».