Difesa del segreto professionale e delle fonti, lotta alle querele temerarie, no alle intimidazioni ai giornalisti, sì al diritto dei cittadini a essere informati. Una manifestazione nazionale a Padova, il prossimo ottobre, per porre al centro del dibattito l'articolo 21 della Costituzione, ovvero la libertà di stampa, il pluralismo democratico, l'informazione di qualità.
A organizzarla, assieme alla Federazione nazionale Stampa italiana e all'Ordine nazionale dei giornalisti, sono il Sindacato e l'Ordine giornalisti veneti dopo i colpi di pistola sparati contro l'abitazione padovana del caporedattore del Gazzettino, Ario Gervasutti – le indagini sono ancora in corso – e la perquisizione in casa della cronista di giudiziaria del Mattino, Cristina Genesin, e nella sede centrale del quotidiano, sempre nella città del Santo.
«Si tratta di episodi, pur nella loro diversità, gravissimi, che testimoniano quanto e come l'informazione sia sotto tiro, attaccata da più parti da chi vuole eliminare la mediazione giornalistica in maniera da lasciare spazio esclusivamente alle fake news e al linguaggio d'odio», ha affermato Giuseppe Giulietti, presidente della Fnsi, che oggi nella sede di Sindacato e Ordine a Venezia, ha incontrato i colleghi Gervasutti e Genesin, rinnovando loro piena solidarietà e attenzione.
Attacchi che si ripetono con una cadenza quasi quotidiana, da Brescia a Nuoro, da Genova a Pavia, da Salerno a Milano a Torino. «Serve un impegno corale, anche da parte del mondo politico e della società civile – ha concluso Giulietti – per garantire l'indipendenza dei giornalisti e attuare il principio costituzionale del diritto-dovere di cronaca, anche attraverso un intervento legislativo che tolga una volta per tutte l'ambiguità sulla norma del segreto professionale. Un giornalista che non può tutelare le sue fonti è un giornalista a cui viene messo il bavaglio. Questo deve essere chiaro».