È stata presentata alla Camera dei Deputati giovedì 5 ottobre 2023 la proposta dell'Ordine dei giornalisti per la riforma della professione. In apertura, nella sala stampa di Montecitorio, si sono avuti i saluti istituzionali dell'onorevole Federico Mollicone, presidente della commissione Cultura della Camera, e dell'onorevole Stefania Ascari, della commissione Giustizia.
Al tavolo erano presenti, oltre ai due parlamentari, il presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine Carlo Bartoli, la segretaria nazionale Paola Spadari, il presidente della commissione Riforma del Cnog Riccardo Arena e il consigliere Nicola Marini, anch'egli componente della commissione Riforma. In sala anche le deputate Naike Gruppioni e Francesca Ghirra.
«Questa proposta è innovativa, importante, coraggiosa e un buon punto di partenza per quello che deve essere il necessario dialogo del legislatore con tutte le categorie del settore – ha affermato di Federico Mollicone, presidente della VII Commissione Cultura della Camera – Abbiamo più volte ribadito l'importanza del pluralismo dell'informazione, che sappiamo essere la struttura di un sistema parlamentare democratico».
Mollicone ha poi ricordato che l'impegno della politica «verso il giornalismo non deve essere solo teorico ma concreto. La salvaguardia delle industrie editoriali significa anche tutela del pluralismo e dei posti di lavoro» e assicurato, fra l'altro, che si continuerà «a tenere la guardia alta per la protezione del lavoro del giornalista e del settore editoriale» anche rispetto «alla concorrenza sleale dell'intelligenza artificiale».
Quello di oggi «è un punto di inizio importante per la proposta di riforma della professione giornalistica e vuole essere anche un invito al Parlamento a portarla avanti», ha sostenuto Stefania Ascari. «È una riforma necessaria – ha aggiunto – perché la legge è del 1963 e necessita di aggiornamenti, anche alla luce di internet che ha stravolto ogni aspetto della società, incluso il mercato dell’informazione».
Il presidente Carlo Bartoli ha evidenziato che «presentiamo solo una bozza e non una proposta di legge predefinita, come elemento di rispetto nei confronti del Parlamento, da cui ora attendiamo spunti e indicazioni. La speranza è che all'unanimità registrata nel Cnog faccia riscontro una proposta di legge unitaria firmata almeno da un esponente di ogni gruppo parlamentare, in modo da assicurare un cammino spedito in aula».
L'obiettivo è «la qualificazione del lavoro giornalistico cui servono certamente esperienze e conoscenze ma anche un corredo culturale di livello universitario; e anche una modifica nell'ambito delle sanzioni disciplinari. Dopo 60 anni, la legge 69 del 1963, votata quando ancora non esisteva Internet, va radicalmente modificata. Allora – ha concluso il presidente del Cnog – vivevamo in un altro mondo».