CERCA
Cerca nelle notizie
Dal
Al
Cerca nel sito
Il carcere milanese di Opera (Foto: ImagoEconomica/Fnsi)
Minacce 01 Feb 2023

Opera, troupe del Tg2 aggredita fuori dal carcere. La solidarietà  di Usigrai e Cdr

«Riteniamo grave e pericoloso che a un giornalista venga impedito con la violenza di svolgere il proprio lavoro», denunciano i rappresentanti sindacali, che chiedono alle autorità  e alle forze dell'ordine di assicurare l'incolumità  dei colleghi.

Attraverso un comunicato stampa, il Cdr del Tg2 e l'esecutivo dell'Usigrai esprimono «solidarietà al collega Stefano Fumagalli, aggredito e inseguito ieri sera (martedì 31 gennaio 2023, ndr) da un gruppo di incappucciati armati di mazze, pietre e petardi che stavano protestando intorno al carcere milanese di Opera», dove è stato trasferito Alfredo Cospito, l'anarchico da ottobre in sciopero della fame contro il 41-bis.

Quanto accaduto viene riassunto nel comunicato dei rappresentanti sindacali: «Il collega stava seguendo il caso di Alfredo Cospito e stava preparando il collegamento in diretta per il Tg2 delle 20.30. Quando ha cominciato a documentare la protesta, un gruppo di manifestanti si è staccato e ha cominciato a lanciare petardi contro il collega Fumagalli e il cameraman Davide Messineo, costringendoli alla fuga e inseguendoli nei campi circostanti la zona del carcere, braccandoli e continuando a lanciare contro di loro petardi e pietre, inneggiando alla liberazione di Cospito e alla cancellazione del 41 bis, come chiaramente testimoniano le immagini che la troupe è riuscita a girare dopo aver trovato riparo dietro cespugli. È stato necessario l'intervento della Digos per consentire alla troupe di proseguire il proprio lavoro e permettere a Stefano Fumagalli di collegarsi in diretta per il Tg2 delle 20.30».

Il comunicato sindacale si chiude con un appello: «Riteniamo grave e pericoloso che ad un giornalista venga impedito con la violenza di svolgere il proprio lavoro, ennesima dimostrazione dei rischi a cui gli operatori dell'informazione sono esposti ed ennesimo campanello d'allarme sulla minacciata libertà di informazione. Chiediamo alle autorità e alle forze dell'ordine di assicurare l'incolumità dei giornalisti e la possibilità di fare pienamente e liberamente il loro lavoro».

@fnsisocial

Articoli correlati