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Internazionale 02 Mag 2005

Onu, oggi la giornata mondiale della libertà e dell'informazione

Il Segretario Generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Paolo Serventi Longhi, ha dichiarato: “Non vi sono soltanto gli assassini e i rapimenti, gli arresti e le persecuzioni di giornalisti al centro della giornata mondiale della libertà e dell’informazione indetta dall’ONU e che si celebra oggi in tutto il mondo. Accanto al ricordo delle colleghe e dei colleghi scomparsi, alla richiesta di liberazione immediata dei giornalisti rapiti oppure in prigione, ci deve essere quest’anno una seria riflessione sui tentativi di condizionare l’informazione, di ridurne la qualità, di renderla funzionale soprattutto alle esigenze del marketing e della pubblicità.

Il Segretario Generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Paolo Serventi Longhi, ha dichiarato: “Non vi sono soltanto gli assassini e i rapimenti, gli arresti e le persecuzioni di giornalisti al centro della giornata mondiale della libertà e dell’informazione indetta dall’ONU e che si celebra oggi in tutto il mondo. Accanto al ricordo delle colleghe e dei colleghi scomparsi, alla richiesta di liberazione immediata dei giornalisti rapiti oppure in prigione, ci deve essere quest’anno una seria riflessione sui tentativi di condizionare l’informazione, di ridurne la qualità, di renderla funzionale soprattutto alle esigenze del marketing e della pubblicità.

Il Segretario Generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Paolo Serventi Longhi, ha dichiarato: “Non vi sono soltanto gli assassini e i rapimenti, gli arresti e le persecuzioni di giornalisti al centro della giornata mondiale della libertà e dell’informazione indetta dall’ONU e che si celebra oggi in tutto il mondo. Accanto al ricordo delle colleghe e dei colleghi scomparsi, alla richiesta di liberazione immediata dei giornalisti rapiti oppure in prigione, ci deve essere quest’anno una seria riflessione sui tentativi di condizionare l’informazione, di ridurne la qualità, di renderla funzionale soprattutto alle esigenze del marketing e della pubblicità. E’ una battaglia che si combatte in maniera più sotterranea, che molti giornalisti conducono nelle redazioni talvolta anche contro loro colleghi. Non intendo generalizzare, ma percepisco che in Italia e ovunque la professione si sente spesso schiacciata, privata della sua autonomia, minacciata dai poteri interni ed esterni ai media e spesso incapace di assolvere al compito di informare correttamente i cittadini. Abbiamo il dovere oggi di ricordare Florence Aubenas, il suo interprete, e i colleghi rumeni ancora sequestrati in Iraq, di chiedere giustizia per l’uccisione di Nicola Calipari e il ferimento di Giuliana Sgrena, di ricordare Enzo Baldoni e tutti coloro che si sono sacrificati per fare informazione. Dobbiamo anche denunciare i drammi delle repressioni, degli arresti, delle minacce e delle aggressioni di giornalisti in tanti Paesi. Ne parleremo a Roma in occasione della sessione del Comitato Esecutivo della Federazione Internazione che si riunirà il 4 e 5 giugno prossimi e che sarà preceduta da due conferenze mondiali sul giornalismo al femminile e la guerra e sulla difesa del ruolo dei servizi pubblici radiotelevisivi. Ma oggi, almeno noi giornalisti italiani di un sistema informativo collocato al 78/mo posto della classifica internazionale della libertà dell’informazione, riflettiamo sul nostro contributo individuale e collettivo, di ogni giorno, per difendere la verità e i diritti dei cittadini”.

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