Da novembre 2016 ai giornalisti dipendenti di Omniroma e Omnimilano, testate facenti capo a Ediroma Srl, sono applicati i contratti di solidarietà con una pesante decurtazione delle retribuzioni. Una misura chiesta dall'azienda per far fronte a una grave crisi debitoria maturata negli anni, senza che i lavoratori ne fossero doverosamente informati, e che ancora non sembra trovare soluzione. È quanto afferma l'assemblea dei giornalisti dipendenti di Ediroma in una nota diffusa dall'Associazione Stampa Romana.
«All'esito dell'odierna assemblea sindacale – spiegano i giornalisti – a cui hanno partecipato anche i colleghi di Omninapoli, le redazioni hanno dato mandato, a maggioranza, ai fiduciari di dichiarare lo stato di agitazione mettendo a disposizione un pacchetto di sette giorni di sciopero da proclamarsi in assenza di risposte puntuali da parte dell'azienda».
La convocazione dell'assemblea e le decisioni conseguenti, prosegue la nota, «arrivano dopo mesi di continue incertezze e accumulo di arretrati nei pagamenti degli stipendi, mesi durante i quali i dipendenti e i collaboratori hanno responsabilmente proseguito con impegno il proprio lavoro, consapevoli delle difficoltà generali del settore e con la volontà di salvaguardare un'esperienza editoriale che hanno contribuito a creare con molti sacrifici nel corso degli anni».
Ad oggi, concludono i lavoratori, «l'applicazione dei contratti di solidarietà non ha sortito gli effetti annunciati, risultando disatteso dall'azienda quanto sottoscritto in sede di accordo sindacale. Pertanto con il pacchetto di giornate di sciopero i giornalisti dipendenti di Ediroma intendono protestare per l'accumularsi di stipendi arretrati e chiedono che l'azienda si adoperi fin da subito per il pagamento delle mensilità arretrate».
I dipendenti chiedono infine garanzie sul regolare pagamento dei prossimi stipendi e compensi dei collaboratori esterni.
Ediroma: la solidarietà di Stampa Romana e dell'Associazione Lombarda dei Giornalisti
Omniroma, Omnimilano e Omninapoli sono stati in una decina di anni di vita un sinonimo di cronaca locale. I principali mezzi di informazione hanno attinto a piene mani dai lanci di agenzia che puntualmente hanno informato su cosa accadesse sul territorio, con un occhio attento all'informazione istituzionale.
Un piccolo gruppo redazionale ha accettato negli ultimi anni sacrifici, con un contratto di solidarietà in essere, pur di non disperdere un patrimonio di riconosciuta professionalità.
Il grido d'allarme lanciato dall'assemblea con i sette giorni di sciopero affidati ai fiduciari non può e non deve restare inascoltato.
È un grido di dolore dovuto al mancato pagamento degli stipendi, condizione essenziale per il rispetto degli accordi sindacali, ma anche per la gestione dell'azienda.
Sono passati mesi di interlocuzioni per dare un futuro ad Ediroma senza che questi abboccamenti trovassero una strada certa e consolidata.
I redattori hanno sperato che l'editore avesse la lungimiranza e la responsabilità di dare un futuro all'agenzia di stampa senza dilapidarne il patrimonio.
Oggi il bilancio è magrissimo perché le incertezze sul futuro si accompagnano all'impossibilità per ragioni legali di partecipare alle gare di assegnazione dei servizi di informazione primaria anche a livello locale.
Stampa Romana e Associazione Lombarda dei Giornalisti sono pronti a un confronto con l'editore ma che porti a risultati immediati, partendo dall'urgenza del pagamento degli stipendi.
Sostengono la lotta e la mobilitazione dei colleghi, invitano la comunità dei colleghi a far sentire la loro voce e il loro affetto ai giornalisti delle testate.