Il cammino comune tra Michele Santoro e la Rai, almeno per questa prima parte di stagione, si è davvero interrotto. Il collegio dei sindaci ha giudicato valida la rescissione del contratto decisa dal conduttore con il dg Lorenza Lei ed ora l'unica strada aperta, e sottolineata dal presidente Paolo Garimberti, resta quella di una collaborazione. Prosegue, invece, ed anzi si rafforza rispetto alle bozze di accordo precedenti, il rapporto con Fabio Fazio, che, grazie al contratto approvato dal cda, continuerà a condurre 'Che tempo che fa' e in futuro anche 'Vieni via con me' con Roberto Saviano, pur avendo ottenuto una deroga per un programma su altra rete per maggio 2012. Occorrerà attendere la prossima seduta, invece, per conoscere il futuro di Milena Gabanelli.
Un cda ricco di contenuti quello che si è svolto a Viale Mazzini. In apertura la nomina unanime di Giancarlo Leone alla nuova direzione Intrattenimento, che lascerà temporaneamente al dg le funzioni di vicedirettore generale. È la seconda casella riempita, dopo l'interim al Tg2, con il pacchetto di nomine fermo in attesa dei chiarimenti sui casi Delta e P4. In apertura di seduta il dg ha ricordato di aver affidato il compito di fare chiarezza sulle vicende all'internal audit e di aver dato mandato in merito anche al legale Paola Severino. Il consigliere Alessio Gorla ha inviato una lettera a Garimberti, che ne ha dato conto in cda, per spiegare la sua estraneità.
La discussione è entrata nel vivo con il parere, richiesto dal presidente sulla base delle considerazioni dei consiglieri di minoranza, del collegio dei sindaci, secondo il quale la trattativa con Santoro rientrava nelle competenze del dg. Il cda ha quindi respinto con cinque voti contrari e l'astensione di Garimberti, l'ordine del giorno presentato da Rodolfo De Laurentiis che impegnava il dg a mantenere Santoro in azienda.
''Ora Rai e conduttore sono liberi da vincoli e si può valutare serenamente se Santoro possa fare un programma per il servizio pubblico'', commenta Garimberti. Secondo De Laurentiis e il collega Nino Rizzo Nervo è stato compiuto ''un errore grave'', la competenza era del cda e per questo non escludono ricorsi in tribunale. ''Per quest'anno il discorso è chiuso'', fa sapere invece Giovanna Bianchi Clerici. Probabile, a questo punto, che Santoro, dopo il no di La7, tenti di dare corpo all'ipotesi di una rete multipiattaforma che ospiti i propri programmi.
È invece un contratto di esclusiva triennale quello con Fabio Fazio, approvato con sette voti favorevoli, il no di Bianchi Clerici e l'astensione di Antonio Verro. L'accordo prevede la realizzazione di 64 puntate di 'Che tempo che fa', con quattro speciali annui, e - come deciso negli ultimi giorni nella revisione contrattuale - quattro puntate di 'Vieni via con me' nel secondo e terzo anno con Saviano. C'è la deroga per quattro prime serate su altra rete, anche se su La7 non potrà essere riproposto lo stesso format, che è di proprietà Rai.
L'accordo prevede un compenso di due milioni l'anno per Fazio, che avrebbe rinunciato ad un contenzioso con la Rai per 600 mila euro che risaliva al 2006.
Le modifiche hanno spinto i consiglieri di opposizione a votare a favore, ma non sono parse sufficienti a Bianchi Clerici che parla di ''una scelta non saggia'' e a Verro, che vede nell'intesa ''un pericoloso precedente''. Resterà anche su Rai3 con la sua 'In 1/2 H' Lucia Annunziata, che, come riferito dal dg in cda, ha raggiunto un chiarimento con il direttore di Rai3 Paolo Ruffini. Rinviata, invece, la discussione sulla tutela legale per i giornalisti, dalla quale dipende il contratto con Gabanelli, e sulla quale il dg ha chiesto un'assunzione di responsabilità da parte di tutto il vertice aziendale.
Andrebbero avanti, invece, i contatti con la Fandango per Serena Dandini e si starebbe cercando una mediazione, senza escludere l'ipotesi di realizzare il programma internamente. Via libera, infine a tre fiction: 'Tutti pazzi per amore 3, finalmente', 'Né con te né senza di tè con Sabrina Ferilli e 'Il generale dei briganti' con Daniele Liotti e Raffaella Rea. (Di Michele Cassano - ANSA)
RAI: CDA NOMINA LEONE ALLA DIREZIONE INTRATTENIMENTO
IL COMUNICATO DELL'AZIENDA SULLE DECISIONI DEL CDA
Il Consiglio di Amministrazione, su proposta del Direttore Generale, Lorenza Lei, ha approvato oggi la nomina di Giancarlo Leone a Direttore della Direzione Intrattenimento.
È quanto si legge in una nota della Rai.
"Le funzioni precedentemente assegnate al dott. Leone, in qualità di Vicedirettore Generale per la transizione al digitale terrestre e strategia multipiattaforma, verranno esercitate in via transitoria direttamente dal Direttore Generale", aggiunge la nota.
"Nella stessa seduta il Consiglio di Amministrazione ha respinto, con cinque voti contrari, tre favorevoli ed un astenuto, un ordine del giorno del consigliere De Laurentiis che avrebbe dovuto impegnare il Direttore Generale ad individuare soluzioni atte ad assicurare il mantenimento in Rai di Michele Santoro", prosegue il comunicato di Viale Mazzini.
Inoltre, "il Consiglio di Amministrazione ha approvato il contratto di esclusiva triennale con Fabio Fazio che prevede la realizzazione di 64 puntate della trasmissione ''Che tempo che fa'', di 4 speciali annui di prima serata del ciclo ''Che tempo che fa'' e di 4 puntate speciali di prima serata del genere ''Vieni via con me'', format di proprietà Rai e che non può essere utilizzato da altre emittenti, da realizzare nel secondo e terzo anno contrattuale insieme a Roberto Saviano".
"Nell'ambito della seduta è stato affrontato con un ampio dibattito il tema della responsabilità civile dei dipendenti e collaboratori che è stato aggiornato, tenuto conto della sua complessità, alle prossime sedute consiliari", conclude la nota. (ADNKRONOS)
RAI: VERNA (USIGRAI), NOMINA LEONE AVVENUTA CON METODO CONDIVISIBILE
"La nomina di Giancarlo Leone a direttore dell'intrattenimento segna un punto a favore di un metodo di lavoro condivisibile: un serio professionista dell'azienda viene riconosciuto come tale e votato da tutti". Lo dichiara in una nota il segretario Usigrai Carlo Verna.
"Questa è la strada da seguire - dice Verna- ed è per noi il bicchiere mezzo pieno che esce fuori dal consiglio di amministrazione di oggi. C'è poi la parte purtroppo vuota che riguarda la questione
della tutela legale. Vorrei che fosse chiaro come in caso di mancate garanzie sul punto sarebbe impossibile proporre un prodotto editoriale vero, vista la querela facile che hanno molti notabili".
"No tutela legale, no giornale va detto, lo sciopero sarebbe una conseguenza automatica. Sia chiaro non stiamo parlando di libertà di diffamazione, ma di libertà di stampa, quella per la quale nel mondo gli editori garantiscono assistenza ai loro giornalisti. Si tratta di un evidente rischio d'impresa che non può esser scaricato su chi presta l'opera". (ADNKRONOS)