Nuovi attacchi liberticidi della Procura di Perugia contro i cronisti. Appello al CSM dell’Unione nazionale cronisti e del Sindacato cronisti romani
L’Unione nazionale cronisti italiani e il Sindacato cronisti romani denunciano all’opinione pubblica i nuovi attacchi liberticidi nei confronti dell’informazione da parte della Procura della Repubblica di Perugia (in ottobre nella redazione del “Giornale”). Sono state perquisite le abitazioni di Fiorenza Sarzanini del “Corriere della Sera” e di Massimo Martinelli del “Messaggero” con l’intento di mettere le mani sui loro segreti professionali (garantiti dalla legge) a proposito di articoli riguardanti la svolta clamorosa nel caso del “mostro di Firenze”. Non è la prima volta che alcune Procure, invece di dare la caccia alle gole profonde di casa loro, si scatenano con atti intimidatori (perquisizioni, interrogatori, sequestro di strumenti e archivi di lavoro ecc.) contro il diritto dovere di cronaca, trincerandosi dietro il pretesto della violazione del segreto istruttorio che, peraltro, non esiste più con il nuovo codice di procedura penale. L’Unci e il Scr si appellano, per l’ennesima volta, al CSM giustamente sempre sensibile e reattivo nei confronti dell’invadenza della sfera politica, e viceversa sistematicamente sordo quando tra le sue file certa magistratura mette in gioco la libertà di stampa con atteggiamenti ingiustificabili.