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Osservatorio sui media 05 Set 2011

Notizie da Lsdi.it: sovvenzioni pubbliche (inefficaci) ai vecchi media, dimenticando i nuovi

Uno studio condotto da due ricercatori del Reuters Institute for the Study of Journalism della Università di Oxford, in cui si analizzano flussi e sistemi di sovvenzioni pubbliche all’ editoria in 5 paesi europei, Finlandia, Francia, Germania, Italia, UK, e negli Stati Uniti, mostra come non emerge nessun meccanismo keynesiano che possa mettere in correlazione spesa pubblica e penetrazione dei giornali. Gli Stati Uniti spendono solo il 16% per abitante di quanto fa l’ Italia ma ha il 94% di lettori in più per 1.000 abitanti.

Uno studio condotto da due ricercatori del Reuters Institute for the Study of Journalism della Università di Oxford, in cui si analizzano flussi e sistemi di sovvenzioni pubbliche all’ editoria in 5 paesi europei, Finlandia, Francia, Germania, Italia, UK, e negli Stati Uniti, mostra come non emerge nessun meccanismo keynesiano che possa mettere in correlazione spesa pubblica e penetrazione dei giornali. Gli Stati Uniti spendono solo il 16% per abitante di quanto fa l’ Italia ma ha il 94% di lettori in più per 1.000 abitanti.

Come per la Germania, che spende il 40% di quello che fanno gli italiani ma ha almeno tre volte i loro lettori – Praticamente si può dire che non c’ è nessuna speranza di poter invertire il declino della diffusione dei giornali distribuendo sussidi e sovvenzioni – Dalla ricerca emergono anche alcune linee comuni, come l’ assenza di riforme della normativa e il radicato pregiudizio a favore dei media tradizionali – I sussidi, diretti e indiretti, continuano insomma ad andare ai settori tradizionali della stampa e della radiotelevisione, mentre ‘’gli sforzi innovativi e i nuovi protagonisti del mercato basati essenzialmente sui new media ricevono poche o nessuna sovvenzione’’ – Un sistema costruito come minimo negli anni Settanta e mai aggiornato, che ruota tutto attorno a piattaforme che stanno perdendo relativamente importanza, spiega uno degli autori, perderà la sua efficacia a mano a mano che le attuali tendenze nel campo della pubblicità e dei comportamenti delle persone continueranno e non avranno quindi alcun effetto sul piano della sfida principale che i media tradizionali hanno di fronte, quella di una profonda ristrutturazione
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Giornalismo digitale : dai dollari ai centesimi

(Innovazioni e paradossi di una ‘’rivoluzione’’ ancora in cerca di un modello economico/7)

Nell’ industria dei giornali c’ era la regola che ogni 1.000 nuovi lettori si poteva assumere un altro redattore. Mentre, stando ai dati del settore, nei nuovi media online ci vogliono 150.000 lettori per un addetto redazionale - Il settimo capitolo di ‘’The story so far’’ utilizza questo esempio per illustrare le grandi differenze economiche sul versante ricavi nei due settori, segnate dal passaggio dall’ unità di misura del dollaro a quella dei centesimi – Ma i costi del buon giornalismo, anche di quello digitale, restano alti e il problema è come fare a trasformare di nuovo i centesimi in dollari – Anche perché quelli che dovrebbero sembrare dei punti di forza redazionale e dei vantaggi finanziari del giornalismo in rete – come marchi affermati e staff redazionali notevoli – si stanno rivelando delle passività, perché sono accompagnati da una drastica riduzione dei margini di manovra sui prezzi sia per quanto riguarda la diffusione che la pubblicità. La pressione sui costi è intensa – E poi, anche la strada dell’ informazione locale si è rivelata più difficile del previsto
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Editoria

Arianna Huffington alla conquista dell’ Europa, ma rischia la sconfitta

Arianna Huffington è intenzionata a sbarcare in grande stile in Europa. Ma incontrerà delle grosse difficoltà – L’ industria dei media, spiega su Forbes Benoit Raphael, non è come quella del cinema: lanciare una nuova testata è sempre una nuova avventura, non un sequel – E i segnali che vengono da Londra non sono particolarmente incoraggianti, visti i bassi numeri dei commenti registrati dall’ edizione britannica, partita il 6 luglio
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L’ Agenzia di stampa neozelandese chiude i battenti

Dopo 132 anni di onorato servizio, la NZPA non si è rivelata in grado di adattarsi ai cambiamenti imposti dalle tecnologie e dal mercato dell’editoria
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La condivisione sarà il vero volano degli e-book

I vincoli imposti alla condivisione ed al prestito degli e-book stanno limitando l’adozione su larga scala dei libri elettronici. Rimuovendo tali barriere, il mercato degli e-book crescerà ancor più velocemente di quanto non stia già facendo - A rivelarlo sono nuove ricerche e dati statistici
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La Rete

Wikileaks: Assange a carte scoperte, ma l’ esito della partita è incerto

Con la scelta di affidarsi al crowdsourcing per leggere e interpretare i 250.000 documenti appena diffusi, Wikileaks tenta di ridare lustro alla sua immagine agli occhi del grande pubblico tornando allo spirito originario “hacker” – in stile information wants to be free, tanto per capirci – con caratteristiche di maggior apertura e minore intermediazione - Lo sostiene Infoaut.com un sito dell’ area delle lotte sociali, in un articolo dal titolo ‘’Le carte scoperte di Wikileaks’’. Il fatto che anche alcuni importanti media tradizionali come Al Jazeera stiano sperimentando questa possibilità sembrano sostenere tale lettura
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Calano i contributi su Facebook, segni di progressiva passività sul web

I dati di una ricerca di GlobalWebIndex su 100.000 internauti in vari paesi del mondo mostrano in generale una tendenza al calo nella scrittura di articoli e nella riproduzione di contenuti originali sulle reti di microblogging (come Twitter) – Meno consumo di contenuti generati dagli utenti e crescita della tendenza a preferire i media tradizionali come fonti di informazione – I contenuti professionali restano le principali fonti di in formazioni, in particolare siti giornalistici e tv, anche se le reti sociali non sono molto staccate – Ma questi contenuti sono sempre più filtrati dalle reti sociali, che sono diventati gli attori principali della loro diffusione verso dei buoni destinatari
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Un americano adulto su due usa i social network

la percentuale sale al 65% fra gli internauti. Le uniche attività che rimangono più popolari sono le email e le ricerche online - I dati di una ricerca del Pew Internet, secondo cui nelle fasce giovanili (18-29 anni) la percentuale degli utenti dei siti social tocca l’ 80%
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Media e potere

Uk: forti pressioni della polizia anche sui media tradizionali

Dopo i social network, la polizia preme anche sulle testate giornalistiche per ottenere il materiale raccolto durante gli scontri – Giornali ed emittenti non vogliono passare per il ‘braccio probatorio’ delle forze dell’ ordine e annunciano battaglia – La BBC in particolare ha fatto sapere che non consegnerà alcun materiale se non dietro ordine del tribunale. “Per noi si tratta di una questione di principio”
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‘’Arrestiamo i social network’’, a Londra incontro governo-web companies

Osannate durante la cosiddetta primavera araba e demonizzate in occasione degli scontri che hanno recentemente infiammato l’Inghilterra, le maggiori piattaforme social (Facebook e Twitter in testa) sono state convocate dal ministro degli interni Theresa May – Al centro della consultazione le proposte di chiusura in caso di nuove rivolte avanzate dal primo ministro Cameron – Fenomenologia di un strumento (è solo di questo che si tratta?) policromo che si nutre di contrasti e contraddizioni, sfugge ad una definizione univoca e non può essere ingabbiato in un giudizio onnicomprensivo
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