storify: Spending Review il dossier Cottarelli sparito e la richiesta di un FOIA #TwtForFoia
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de Bortoli: “l’informazione non e’ un sushi”
Estratti dall’ incontro-lezione di Ferruccio de Bortoli il 24 febbraio scorso nella “Sala delle edicole” dell’Università di Padova a conclusione del corso di “Linguaggio giornalistico” dell’anno accademico 2014-2015 di Raffaele Fiengo. Le riflessioni virgolettate sono del direttore del Corriere della Sera Ferrucio de Bortoli. Il tema dibattuto : “Lo stato del giornalismo”. Assieme a de Bortoli e Fiengo nel video anche Vincenzo Milanesi, direttore del dipartimento di filosofia, sociologia, pedagogia e psicologia applicata (FISSPA).
Worlds of Journalim Study: ricerca internazionale sul giornalismo
In 79 paesi del mondo è in corso una ricerca comparata sui temi più importanti legati alla professione giornalistica: dall’autonomia decisionale alle continue sfide poste dalla tecnologia. La ricerca si basa su un questionario riservato ai giornalisti e disponibile a questo indirizzo.
Circa due terzi dei giornalisti investigativi americani (il
64%) ritengono che il governo degli Stati Uniti abbia raccolto dei dati sulle
loro telefonate, e-mail o altre comunicazione online, e otto su dieci pensano
che il fatto di essere un giornalista aumenti la probabilità che i propri dati
verranno raccolti. Coloro che si occupano di sicurezza nazionale, affari esteri
e attività del governo federale sono particolarmente propensi a credere che il
governo possegga dei dati sulle loro comunicazioni elettroniche (il 71%
rispondono affermativamente).
Lo mette in luce un sondaggio condotto da Investigative Reporters and Editors
(IRE) – un’ organizzazione senza scopo di lucro che fa capo al Pew Research
Center – in collaborazione con il Columbia University’s Tow Center for Digital
Journalism.
In Italia esiste, sorpresa! Un regolamento ad hoc che
riguarda i droni. Abbiamo chiesto a Deborah Bianchi, avvocato ed esperta di
diritti digitali, come funziona tale regolamento e se con l’adozione di detto
regolamento sarà più facile far volare questi aerromobili?
di Deborah Bianchi
Il World Press Photo ridisegna il fotogiornalismo
Lo sostiene André Gunthert che, in un intervento su Imagesociale, spiega come le ultime scelte del premio, privilegiando temi sociali, segnino l’ allontanamento dal modello principale del fotogiornalismo recente: la fotografia di guerra e di catastrofi. Non è ‘’ la bellezza delle immagini premiate nelle ultime edizioni del WPPche le distingue – osserva lo studioso -, ma lo scarto volontario rispetto a una tradizione che questa scelta rende superata. Nessuno dubita che il confronto non sarà regolato con facilità, ma si potrà verificare grazie ad altri indicatori (…) se il segnale inviato dal World Press Photo segna la svolta del riconoscimento dell’ evoluzione in corso’’.
La cultura digitale va compresa, per farlo bisognerebbe provare a fare i classici tre passi indietro come proponevano i cartellini delle “probabilità” ma anche quelli degli “imprevisti” del Monopoli, e ricevere gli auguri di rito. Cercare la visione d’insieme e non il particolare, comprendere che il mutamento è già ampiamente avvenuto e quindi che arroccarsi su posizioni di difesa non serviva, non serve e anzi ha creato e crea problemi, non soluzioni.
Botta e risposta fra PG Batista e RSF sulla libertà di stampa in Italia
Pochi giorni fa Reporter senza
Frontiere ha pubblicato il suo consueto indice annuale sulla libertà di stampa.
L’Italia non ne esce benissimo, anzi: 73esima, prima Nicaragua e Tanzania, dopo
Senegal e Moldavia. La classifica è ormai nota tra addetti ai lavori e non, e
ogni anno non manca di sollevare preoccupazioni e polemiche, che anche questa
volta sono arrivate puntuali.
Riportiamo di seguito le posizioni espresse da Pierluigi Battista, del Corriere
della Sera, e la replica affidata a Mimmo Càndito della sezione italiana di
Reporters sans Frontières.
Cottarelli, atto terzo. Mentire senza smentire
L’incredibile ping pong tra Presidenza del Consiglio (PCM) e Ministero dell’Economia (MEF) in merito alla richiesta di accesso ai documenti che compongono il cosiddetto Dossier Cottarelli sulla spending review (qui e qui) ha messo in luce diversi aspetti deludenti da parte di un governo cosìcottarelli_chi apparentemente votato alla innovazione, se non alla rivoluzione, come quello in carica, denunciando invece atteggiamenti di chiusura verso il cittadino degni di ben altre ambizioni. Intanto una nuova richiesta di accesso è stata inoltrata. Ripercorriamo insieme la vicenda
Mapping for journalist. Ovvero come realizzare una mappa, un’infografica, come geolocalizzare i dati di una notizia su un foglio elettronico, meglio su un sito di news. Rudimenti, software, applicativi e metodi per mettere in pratica queste attività sono state illustrate nel corso di un workshop che si è svolto nel settembre scorso durante l’ultima edizione di Digit, il festival sul giornalismo digitale che si tiene da tre anni in Toscana.