Botta e risposta fra PG Batista e RSF sulla libertà di stampa in Italia
Pochi giorni fa Reporter senza Frontiere ha pubblicato il
suo consueto indice annuale sulla libertà di stampa. L’Italia non ne esce
benissimo, anzi: 73esima, prima Nicaragua e Tanzania, dopo Senegal e Moldavia.
La classifica è ormai nota tra addetti ai lavori e non, e ogni anno non manca
di sollevare preoccupazioni e polemiche, che anche questa volta sono arrivate
puntuali.
Riportiamo di seguito le posizioni espresse da Pierluigi Battista, del Corriere
della Sera, e la replica affidata a Mimmo Càndito della sezione italiana di
Reporters sans Frontières.
Cottarelli, atto terzo. Mentire senza smentire
L’incredibile ping pong tra Presidenza del Consiglio (PCM) e Ministero dell’Economia (MEF) in merito alla richiesta di accesso ai documenti che compongono il cosiddetto Dossier Cottarelli sulla spending review (qui e qui) ha messo in luce diversi aspetti deludenti da parte di un governo cosìcottarelli_chi apparentemente votato alla innovazione, se non alla rivoluzione, come quello in carica, deunciando invece atteggiamenti di chiusura verso il cittadino degni di ben altre ambizioni. Intanto una nuova richiesta di accesso è stata inoltrata. Ripercorriamo insieme la vicenda
Mapping for journalist. Ovvero come realizzare una mappa, un’infografica, come geolocalizzare i dati di una notizia su un foglio elettronico, meglio su un sito di news. Rudimenti, software, applicativi e metodi per mettere in pratica queste attività sono state illustrate nel corso di un workshop che si è svolto nel settembre scorso durante l’ultima edizione di Digit, il festival sul giornalismo digitale che si tiene da tre anni in Toscana.
Meno Giornali, meno liberi, parte la campagna nazionale per la difesa dell’editoria non profit
Duecento testate, 3.000 posti di lavoro di giornalisti, grafici e poligrafici, 300 milioni di copie in meno: se Governo e Parlamento non ripristineranno i contributi per l’editoria 2013 (tagliati retroattivamente a bilanci già chiusi) e 2014 sono questi i numeri del disastro che si abbatterà sull’editoria non profit italiana, con costi per lo Stato più alti del valore del fondo. Nel 2014 chiuse 30 testate storiche, hanno perso la propria occupazione circa 800 giornalisti. Espulsi dal mondo del lavoro anche mille grafici e poligrafici. ACI Comunicazione, Mediacoop, FILE, FISC, FNSI, Articolo 21, SLC-CGIL, ANSO e USPI lanciano oggi la campagna “Meno Giornali = Meno Liberi”.
L’accesso alle informazioni pubbliche
Nell’ultima edizione di digit, che si è svolta nel settembre dello scorso anno a Prato presso la sede della Camera di Commercio, l’avvocato Ernesto Belisario esperto di diritto amministrativo e scienza della pubblica amministrazione e specialista di processi di rinnovamento della P.A. in particolare nel diritto delle nuove tecnologie ha tenuto un workshop su trasparenza e accesso alle informazioni pubbliche in cui ha spiegato come utilizzare al meglio i diritti di accesso alle informazioni che già esistono nel nostro Paese.
La Marianna velata, immagine ‘’perfetta’’ dell’ islamofobia
André Gunthert presenta su Image Sociale una interessante analisi del modo con cui – dopo gli attentati di Parigi – i media francesi (ma il discorso vale per tutti i paesi occidentali) hanno ripreso l’ icona della donna velata – Facendo leva slla sua potenza ‘’simbolica e narrativa’’, l’ immagine diventa una ‘’ eco visuale perfetta del fantasma identitario che ha come orizzonte l’ invasione, la ‘sostituzione’ o la sottomissione al modello islamico, che si esprime con chiarezza nell’ ultimo romanzo di Michel Houellebecq’’.
Piccolo storify del racconto del ventisettesimo Congresso Fnsi via hashtag. In tanti hanno usato l’hashtag #openfnsi per commentare e seguire il congresso e ancora negli ultimi giorni lo si trova nei tweet.
Segnaletica antijihadista dopo le stragi di Parigi: il governo alimenta il ‘’panico securitario’’?
Cambiamento improvviso delle abitudini alimentari;
allontanamento dai vecchi amici; messa al bando della musica. Sono alcuni dei
comportamenti segnalati dal governo francese in un pannello che col linguaggio
normalizzatore della segnaletica avverte i cittadini sui presunti meccanismi
che segnerebbero il processo di radicalizzazione islamista.
Un ulteriore passo – che sta scatenando molte polemiche – del clima di panico
securitario seguito agli attentati di Parigi.
Un classico pomeriggio di lavoro alla scrivania. Tutti accesi, contemporaneamente, lo schermo grande della televisione, quello più piccolo del lap top, e quello ancora più piccolo del cellulare. E mentre in TV la scena è di Mentana, con la brulicante staticità del Quirinale sullo sfondo, gli altri due schermi sono attraversati da un flusso costante e variegato di informazioni. Ne intercetto tre che catturano la mia attenzione per il breve racconto che, in stretta e casuale successione, offrono del variopinto mondo dell’informazione e dei giornalismi oggi possibili (e di quelli ormai francamente impensabili).
Cittadini gestori della cosa pubblica grazie ai dati aperti
Una delle partnership avviata a digit14 è stata quella con Forum P.A. Una società specializzata in relazioni pubbliche e comunicazione istituzionale, come si legge testualmente sul loro sito, che ha fra i suoi principali obiettivi: << …promuovere e facilitare l’incontro e il confronto tra pubbliche amministrazioni, imprese e cittadini sui temi chiave dell’innovazione tramite l’utilizzo di metodologie e strumenti innovativi di sensibilizzazione, comunicazione e partecipazione >>. Tutti temi che fanno parte anche della mission di digit e del nostro sito/laboratorio/centro studi che di digit, è il promotore.