La Rete
Culture Visuelle, la conversazione come motore di ricerca
Abbiamo pubblicato spesso su Lsdi la traduzione di articoli tratti da Culture visuelle, una piattaforma di analisi e di dibattito scientifico sull’ immagine che fa capo al Laboratoire d’histoire visuelle contemporaine (Lhivic/EHESS), animato da André Gunthert - Si tratta di un insieme di blog gestiti da ricercatori, insegnanti e studenti che lavorano e dialogano a cielo aperto. Sono soprattutto specialisti dei media, del visuale o della storia dell’ arte, ma anche sociologi, medievisti o antropologi - Proponiamo qui una analisi dell’ attività e degli obbiettivi di Culture Visuelle, scritta dallo stesso Gunthert: un esempio molto interessante di sperimentazione nel campo della ricerca di nuove forme di attività scientifica, sociale e collaborativa
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La professione
‘’Senza paracadute’’, diario tragicomico di un giornalista di strada
Il precariato giornalistico attraverso il racconto autobiografico del giornalista di strada, quello lontano da stipendi faraonici, dai riflettori e dai benefit della casta. Quello che appartiene a quella fascia di giornalisti che spesso guadagnano meno di 5mila euro l’anno e sono il 55% dei 110mila iscritti all’ Albo dei giornalisti - E’ ‘’Senza paracadute, diario tragicomico di un giornalista precario”, il libro che Antonio Loconte ha pubblicato con Adda Editore (242 pagine, 15 euro).
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Continuano a diminuire i giornalisti in Francia: ora sono meno che nel 2006
Il numero di giornalisti in Francia continua a calare, tanto che ora sono meno di quanti fossero nel 2006: 37.286 contro 37.423. Lo segnala Eric Scherer su Meta-media.fr, citando dei dati che un sociologo dei media, Jean-Marie Charon, ha diffuso ufficiosamente qualche giorno fa alle Assises du Journalisme di Angers - In un anno, secondo quanto riportato da Scherer, sono stati soppressi 1.158 posti di lavoro nel settore dei media di informazione, 602 dei quali giornalisti: l’ 1,6% del totale.
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ProPublica, quando giornalisti e gruppi Facebook collaborano nel giornalismo d’ inchiesta
Un esempio di come giornalismo professionale e social network possono collaborare per indagare su questioni importanti viene da una delle ultime inchieste di ProPublica, dedicata alla situazione dell’a ssistenza sanitaria negli ospedali. Questa volta oltre alla condivisione del materiale raccolto con i lettori sulla pagina dedicata del sito web, Pro Pubblica ha attivato un gruppo su Facebook al quale aderire e raccontare la propria esperienza. Il coinvolgimento della comunità è stato cercato fin dall’ inizio dell’ inchiesta e prosegue dopo la sua conclusione. I lettori sono allo stesso tempo aggiornati costantemente e fonte loro stessi degli aggiornamenti
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L' HuffingtonPost
La fortuna dell’ Huffington Post, la poderosa macchina che aggrega e ricicla contenuti altrui
’’Do what you do best and link to the rest. Giornali online innovativi, dall’ Huffington Post a il Post’’, una tesi di laurea in Comunicazione e pubblicità all’ Università di Trieste, analizza a fondo, fra l’ altro, il meccanismo che ha fatto la fortuna dell’ HuffPo – La vera forza trainante della testata si rivela, secondo la ricercatrice, “l’incessante lavoro quotidiano di commento e recensione delle notizie della politica fatto dai blogger” - Tanto che i giornalisti fanno soprattutto lavoro di desk, portato all’estremo – Il risultato finale è “una poderosa macchina che aggrega e ricicla centinaia di storie prese da altri media, su cui intervengono centinaia di blogger’’ – A questo imponente lavoro si è poi aggiunta ‘’di recente anche una produzione di contenuti originali e un flusso potente e ben gestito di celebrity story, prodotte grazie ai contatti che la Huffington ha ad Hollywood e negli ambienti politici della sinistra americana” – L’ HuffPo è divetato così una via di mezzo tra un sito di informazione e un blog, quello cioè che l’ autrice della tesi definisce un “blog aumentato”, e ha saputo cogliere al volo le possibilità offerte dai social network
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L’ effetto McHuffingtonPost e il valore delle opinioni
Come il McDonald ha cambiato le abitudini alimentari in giro per il mondo, anche l’HuffPost cambierà i nostri gusti informativi. A colpi di “splash“, reaction-bar e più blog per tutti. Insomma, arriva un nuovo modello giornalistico, è l’ effetto MacHuffingtonPost - Ne è convinto Nicola Bruno, che, in un post sul suo blog aggiunge una serie di elementi molto interessanti alle tante notazioni che in questi giorni si sono incrociate sui problemi sollevati dallo sbarco in Italia di Huffington Post
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Ebbene sì, scrivo gratis: ma chi l’ ha detto che svilisco la professione giornalistica?
Sara Rocutto comincia così, sul suo blog, una riflessione sulle polemiche di questi giorni sul lavoro gratuito (dei blogger) di Huffington Post e Il Fatto quotidiano, segnalando un aspetto che è stato finora trascurato, ma che ha una certa rilevanza nell’ economia del nuovo giornalismo : scrivere (gratuitamente) può essere non solo frutto di un calcolo (visibilità, occasioni, inclusione, contatti) ma anche lo sbocco di una passione, la voglia di dare spazio a una storia, un esercizio di stile (anche). ‘’ Scrivo per far sì che qualcosa che interessa a me trovi spazio anche nel mondo di altri. E proprio non capisco come così facendo si svilisca una professione’’, dice
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Huffington Post: una raccomandata R/R per disdire la condizione di User
Quasi come disdire una polizza assicurativa - Se uno si è iscritto alla comunità di lettori di Huffington Post Italia ma poi, per qualsiasi motivo, ne vuole uscire, deve inviare una “comunicazione scritta via posta raccomandata con ricevuta di ritorno con almeno 10 giorni di preavviso” - Lo ha scoperto Roberto Favini, che si è preso la briga – a volte fra le pieghe si capisce meglio che aria tira – di analizzare in maniera approfondita Termini e Condizioni poste per diventare User Huffington, come enfaticamente scrive la casa, e ne ha fatto una sintesi sul suo blog dal titolo: ‘’Per un uso consapevole di Huffington Post Italia’’, e che ne ha pubblicato un’ ampia sintesi sul suo blog, commentata, col titolo ‘‘Per un uso consapevole di Huffington Post Italia”
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Giornalismo dei dati
Data journalism: #DetenutoIgnoto, un Twitter-osservatorio sulle morti nelle carceri italiane
Da una costola di Patrie Galere – la mappa delle carceri italiane realizzata da Jacopo Ottaviani e pubblicata da IlFattoQuotidiano.it lo scorso maggio – nasce #DetenutoIgnoto, un Twitter-Osservatorio che a cadenza regolare rilancia automaticamente i dati aggiornati sulle morti nelle carceri italiane - In particolare, l’hashtag #DetenutoIgnoto (che riprende il nome dell’Associazione Radicale impegnata da anni per il rispetto dei diritti umani e la riforma del sistema giudiziario) diffonde in tempo reale le notizie sotto forma di tweet, pescando automaticamente dal foglio di calcolo elettronico alla base del bollettino di aggiornamento della rivista Ristretti Orizzonti, che copre la situazione carceraria italiana dal 2002
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Data journalism: su Corriere.it una mappa dei parlamentari indagati
Una interessante applicazione di data journalism è stata realizzata da Alessio Cimarelli e Andrea Nelson Mauro per il Corriere.it: una mappa dei parlamentari italiani indagati - Si tratta di 121 parlamentari, 82 deputati e 39 senatori
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I giornali
Continua il declino dei giornali, tengono tv e radio, boom dei social network, sul web il 62% degli italiani
Continuano a calare i lettori dei quotidiani (li leggeva il 67% degli italiani cinque anni fa, oggi sono diventati solo il 45,5%), ‘’tengono’’ i media tradizionali, come televisione e radio,esplodono i nuovi media mentre i social network si caratterizzano come il vero fenomeno dell’ultimo anno, con una notevole crescita soprattutto di Facebook - Sono alcuni dei dati del 10/o rapporto Censis/Ucsi sui media in Italia dal titolo: ”I media siamo noi. L’inizio dell’era biomediatica”.
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La crisi del ”paradiso svizzero”: diminuiscono i lettori, crolla la pubblicità
Diminuiscono i lettori di giornali in Svizzera, paese che poteva essere considerato tra i primi al mondo nella lettura di quotidiani. Ma il dato preoccupante è il crollo della pubblicità: -18% negli ultimi dodici mesi, a livello nazionale - Dopo alcuni dati generalisul declino dell’ informazione su carta, ecco un’ analisi più approfondita della crisi che ha colpito anche quello che un tempo veniva definito ‘’paradiso svizzero’’. Un articolo di Antonio Rossano
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Giornali: carta in difficoltà anche in Svizzera e Germania
Non sono solo la stampa italiana o quella francese a navigare in brutte acque. Anche in Svizzera e Germania le cose non vanno bene, nonostante si continui a volte a parlare di ‘’paradiso svizzero’’ o ‘’modello tedesco’’ - Lo segnala Erwann Gaucher sul suo sito
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Editoria
GlocalNews: a Varese tre giorni di giornalismo locale e globale
Dopo 15 anni di lavoro sul campo, Varesenews fa il punto sul giornalismo e l’ editoria locale online in una tre giorni di incontri, dibattiti e riflessioni in programma dal 15 al 17 novembre nella città lombarda. Una sorta di Festival sul locale, il globale e la loro interazione virtuosa - Glocal12 è infatti il titolo degli incontri e del sito messo a punto per l’ occasione. Più che autocelebrarsi, il gruppo che fa capo a VareseNews punta con questa iniziativa a mettere al servizio un po’ dell’esperienza maturata
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L’informazione online in italia
Le slide sulla situazione dell’ informazione online in Italia presentate da PierLuca Santoro al panel su ‘’Il giornalista e la sua identità personale’’ che si è tenuto la mattina di venerdì a Pisa nell' ambito dell’ Internet Festival
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Media e potere
Open Government Partnersihp: un anno di attività in un’infografica
Ad appena un anno dal lancio, la Open Government Partnership (OGP) conta oggi la partecipazione di 57 governi che hanno assunto complessivamente oltre 300 impegni specifici al fine di essere più aperti e ricettivi nei confronti dei propri cittadini. Tali impegni, consultabili sulla pagina dedicata ai Piani di Azione Nazionali della OGP, avranno un impatto su quasi 2 miliardi di persone in tutto il mondo - In attesa di apprendere i progressi compiuti, una ricca infografica che riassume il primo anno di attività
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Nuove linee guide per il FOIA inglese, mail e sms governativi sono pubblici anche se inviati tramite account privati
“Le informazioni governative detenute in una casella di posta elettronica privata ricadono nell’ambito di applicazione del Freedom of Information Act” - Lo ha reso noto il Cabinet Office inglese (una sorta di Gabinetto del Premer), attraverso le dichiarazioni rilasciate alla emittente britannica BBC da una sua portavoce, che ha aggiunto: “Se una informazione sia soggetta o meno al Freedom of Information Act dipende dalla natura dell’ informazione e non dal formato”
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Segnalazioni
La Chiesa e il rovesciamento di senso per la Rete (e altre segnalazioni)
Notizie, analisi e riflessioni in circolazione
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