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Osservatorio sui media 22 Ott 2012

Notizie da lsdi.it Libertà di Stampa Diritto all’Informazione

La pubblicità

‘’Sbullonatori’’ in azione per smontare il dominio del pensiero pubblicitario

Diciotto processi e qualche multa ancora non troppo salata: è il curriculum di Les Déboulloneurs (gli sbullonatori), uno dei gruppi più attivi impegnati in Francia in una tambureggiante campagna nazionale di disobbedienza civile non violenta contro il sistema pubblicitario - Lo racconta Ambienteambienti.com, analizzando  lo sviluppo impetuoso dei movimenti che Oltralpe si battono contro il dominio culturale del  pensiero pubblicitario:  semplici cittadini, intellettuali, artisti, studenti impegnati nella  denuncia contro  ‘’l’ incalzante assedio mediatico che istiga al consumismo sfrenato ed è responsabile di più forme di inquinamento’’
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Editoria

Rusbridger, la crisi può essere un’ opportunità ma quanto è duro sperimentare

La crisi economica globale può essere un’ opportunità per il giornalismo perché impone di sperimentare, ma sperimentare costa ed è difficile trovare risorse sul mercato, vista la riduzione degli investimenti pubblicitari, con il conseguente ricorso al taglio dei costi e dei posti di lavoro - Alan Rusbridger, direttore del Guardian, intervenendo al Festival di Internazionale, a Ferrara, ha eluso il tema ‘’Fermate le rotative!’’ – per cui era stato invitato a parlare insieme a David Carr, uno dei principali columnist del New York Times – e non ha fatto nessun riferimento alle voci di una possibile chiusura dell’ edizione cartacea del quotidiano inglese (seguite in questi giorni dalla notizia che Newsweek abbandonerà la carta), ma si è soffermato soprattutto sulle contraddizioni che caratterizzano la situazione editoriale contemporanea e scuotono anche la sua testata, sul rapporto fra giornalismo europeo ed americano e sull’ Open journalism
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Usa, continua il declino dei lettori di giornali, ma anche le tv preoccupano

Nell’ era digitale i quotidiani continuano a soffrire, anche se un recente studio del Pew Research Center segnala che anche l’ informazione televisiva è particolarmente vulnerabile rispetto alla rivoluzione numerica - La percentuale degli americani che seguono l’ informazione sulla tv locale è infatti calata dal 54% del 2006 al 48% di oggi. Ma quello che preoccupa maggiormente – spiega il Chicagotribune  – è il progressivo invecchiamento degli spettatori delle reti radiotelevisive tradizionali.
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Internet, cala in Italia il tempo dedicato ai siti di news (meno 18,9% rispetto al 2011)

L’offerta dei media e del giornalismo appare nel complesso non soddisfacente, debole sia nei confronti delle persone che degli investitori pubblicitari evidenziando quanto sia ancora lungo e difficile il percorso da compiere - Lo sostiene Pier Luca Santoro in un articolo di analisi dei dati forniti da Audiweb allo IAB Forum di Milano (dove è stato fatto il punto della situazione sullo stato e le prospettive del digitale in Italia) pubblicato sul sito dell’ Osservatorio europeo di giornalismo
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“Ping pong fra carta e rete”: chi saranno vincitori e vinti?

In un video Enrico Finzi e Letizia Gonzales intervengono sugli spunti emersi dalla Ricerca sul futuro del giornalismo presentata nei giorni scorsi a Milano nel corso del convegno organizzato dall’ Ordine dei giornalisti della Lombardia
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Newsweek abbandona la carta, una decisione ‘’azzardata’’ se non ‘’scellerata’’

''Ad oggi per il digitale, quasi nessuno ha un modello di business definito, nessuno ha ancora una risposta certa sulla gestione sostenibile di transizione, parziale o totale, da carta a digitale. I casi sin qui dimostrano che spesso il passaggio è una fuga più che una scelta che ha portato al successo. Fuga che parrebbe confermata dalle parole di Baba Shetty, CEO di «Newsweek», che in un’intervista rilasciata ieri afferma che l’abbandono dalla carta stampata “li libera” e che il modello di business per il 2013 si basa fondamentalmente su una crescita esponenziale degli abbonamenti alla versione online/digitale.No comment'' - Così Pier Luca Santoro conclude un ampio commento, sul suo Giornalaio, alla notizia della ufficializzazione da parte di  «Newsweek» della cessazione dell’edizione cartacea con la fine del 2012, sottolineando le forti perplessità che una decisione del genere solleva.
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Giornalismo e giornalismi

Il giornalismo fra sogni, ’’mercato’’ e precarietà

Un’ informazione precaria è un’informazione meno libera, è un’informazione più debole, più indifesa. Non è l’informazione di cui ha bisogno un Paese che si dice democratico. E non si può chiedere a giovani colleghi come Ester Castano, la cronista di Altomilanese minacciata da ambienti vicini alla ‘ndrangheta, di immolarsi sull’altare di un malinteso liberismo del “mercato” in nome di un sogno e di una speranza che nessuno ha il diritto di spegnere, ma nemmeno di sfruttare - Saverio Paffumi, responsabile della Commissiome lavoro autonomo dell’Associazione lombarda dei giornalisti e consigliere nazionale dell’ Ordine dei giornalisti, ha chiesto a Ester di raccontare la sua testimonianza di precarietà
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I giornalisti canadesi primi nell’ uso dei media sociali

Secondo uno studio di un' agenzia di comunicazione, sono i veri campioni nel campo delle reti sociali. Lo rileva uno studio realizzato dalla Cision, un’ azienda specializzata in software per la comunicazione, in collaborazione con l’ Università di Canterbury, su un campione di circa 3.600 giornalisti - Sono infatti quelli che li utilizzano in maniera più intensa e li integrano meglio nella loro pratica professionale. E in più posseggono la migliore conoscenza di questi supporti.
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Come la cronaca nera cambia la società

In un libro per le Edizioni San Paolo il criminologo Luca Steffenoni analizza i mutamenti che hanno segnato la cronaca nera e l’ uso che il potere ne ha fatto, fino a farla diventare un vero e proprio terreno di battaglia politica, a cominciare dal caso Lavorini, nel 1969 – Il ruolo chiave della televisione e il passaggio dall’ informazione all’ infotainment,  spesso macabro e allusivo, con  esasperazione della notizia, uso di un linguaggio evocativo e sempre meno obiettivo, ricerca spasmodica di qualche retroscena, meglio se piccante, e uso sfrontato delle immagini
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Dati e trasparenza

Trasparenze Reali, il Foia e il Principe Carlo

Il Freedom of Information Act è entrato in vigore nel Regno Unito nel 2005, con una clausola che escludeva la Casa Reale dalle richieste di accesso poiché non considerata quale “autorità pubblica” ai sensi dell’Atto. La Casa Reale, pertanto, non era tenuta a rispondere ad alcuna richiesta, né potevano essere rese pubbliche le comunicazioni tra organi pubblici e membri della famiglia Reale
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OpenCoesione lancia il primo Data Journalism Day

OpenCoesione è il portale lanciato dal Ministero per la Coesione Territoriale che pubblica i dati relativi a circa 6 mila progetti di investimento del Fondo nazionale per lo Sviluppo e la Coesione, che si aggiungono agli oltre 400 mila progetti dei fondi strutturali. Si tratta di interventi del valore complessivo di circa 12 miliardi di euro assegnati tramite Delibere del CIPE per la messa in sicurezza di edifici scolastici, depurazioni, bonifiche, restauri e la realizzazione di numerose altre infrastrutture
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Smart City? Diffidare delle semplificazioni

Non basta mettere qualche palina alle fermate dei bus, innalzare due lampioni con led, attivare qualche punto wireless o fare un po’ di bike sharing. Per diventare smart city bisogna pedalare sul serio, fare un piano strategico, rispettare precisi paramenti, indicati tra l’altro dal portale che l’Unione Europea ha messo a disposizione di tutti, con tanto di classifiche, ranking, algoritmi 
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Segnalazioni

   
”Niente link se Parigi ci tassa”, Google contro i giornali online (e altre segnalazioni)

 
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