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Osservatorio sui media 04 Feb 2013

Notizie da lsdi.it Libertà di Stampa Diritto all’Informazione

Editoria

La carica dei “mook”, un nuovo (vecchio) modello di editoria giornalistica

Qualche giorno fa Lsdi si è interessato alla polemica nata in Francia attorno al Manifesto per un altro giornalismo di ‘’XXI’’ - Se questa giovane rivista ha osato dispensare lezioni di giornalismo al resto della stampa transalpina è in qualità di alfiere di un nuovo modello di pubblicazione giornalistica, il “mook”, contrazione di magazine e book - Vediamo più da vicino questo fenomeno tornato in auge da qualche anno e che, nel caso della testata capofila, ‘’XXI’’, ha portato anche un grosso successo commerciale - Cosa che in un momento di forte crisi nel campo editoriale ha prodotto naturalmente una fitta serie di iniziative analoghe. Non tutte fortunate allo stesso modo
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Editori o ‘’commercianti di contenuti’’?

Forse per il giornalismo tradizionale non suona bene, ma nel nuovo ecosistema digitale gli editori dovrebbero cambiare orizzonte e ispirarsi soprattutto alle pratiche migliori dell’ e-commerce - Lo sostiene Thierry Picard, esperto informatico, consulente nel campo dell’ e-commerce per grosse aziende internazionali, e ora direttore dell’ attività internet del sesto gruppo editoriale francese, la Nouvelle République du Centre Ouest. Spiegando come affrontare questo nuovo punto di vista
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Usa: continuano i tagli nelle redazioni (anche se crescono i salari per i giovani giornalisti). E i contenuti ?

Una piccola schiarita: all’ inizio di questa settimana uno studio pubblicato dalla Nace (National Association of Colleges and Employers)  annunciava che i salari dei giovani giornalisti americani erano in crescita, essendo passati  da 39.600 dollari del 2011 a 41.000 dollari nel 2012, con un incremento del 3,3%, come  ricostruiva Poynter, spiegando che la crescita era dovuta soprattutto alle testate della East cost - La buona notizia è stata però messa in ombra dai programmi di tagli e licenziamenti nelle redazioni di molte redazioni Usa, anche importanti, che continuano ad essere annunciati
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Truth Teller, Thread e Textizen, tre nuovi progetti di innovazione digitale con i fondi della Knight Foundation

La Knight Foundation, una delle organizzazioni più generose nei confronti dell’ innovazione nel campo del giornalismo digitale, sta finanziando altri tre interessanti progetti - Il primo, chiamato “Truth Teller”, è in corso di sperimentazione al Washington Post. Il secondo, ‘’Thread’’,  riguarda un prototipo per la raccolta e la registrazione di storie orali destinate altrimenti all’ oblio. Il terzo, ‘’Textizen’’, è un insieme di strumenti che offrono ai cittadini nuove possibilità di intervenire nella vita pubblica di una comunità.
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Giornalismo e giornalismi

In guerra “antichi e moderni” in Francia dopo il Manifesto per un altro giornalismo

E se la conversione al digitale fosse “una trappola mortale per i giornali”? Un nuovo Manifesto, pubblicato qualche giorno fa in Francia, lancia una pesante requisitoria contro un presunto “grande ‘bluff tecnologico’ di internet” scuotendo il mondo dell’ informazione – “I fatti sono stati rimpiazzati dalle opinioni, accusa il Manifesto, e le informazioni dal divertissement” destinato a “consumatori di informazione” mentre si è passati da “un sogno di giornalismo a un sogno di comunicazione” in cui “la pubblicità sostiene i giornali come la corda sostiene l’impiccato”  - L’ iniziativa ha provocato forti reazioni perché è vero che la polemica non ha nulla di nuovo, ma è anche vero che le condizioni di lavoro nelle testate francesi si è via via aggravata in questi anni per quello strato, sempre più diffuso, di ‘’forzati dell’ informazione’’ – I responsabili web delle grandi testate d’ Oltralpe però replicano con toni sferzanti: “Non è che se non si è sul terreno col vento nei capelli e un gilet multitasche si fa del cattivo giornalismo”
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Il ‘’longform reporting’’ è in declino, ma gran parte degli articoli dei quotidiani sono ancora troppo lunghi

All’ allarme sul declino del cosiddetto ‘’longform reporting’’ (quella forma di giornalismo che si esprime in articoli e servizi di ampio respiro, con più di 2.000 parole) lanciato da Dean Starkman sulla Columbia Journalism Review,  Alan D. Mutter risponde nel suo Reflections of a Newsosaur sostenendo al contrario che gran parte degli articoli dei quotidiani Usa sono ancora troppo lunghi - E invita giornalisti e direttori a ricordare che il lettore medio ha solo 20 minuti al giorno da dedicare al quotidiano.  E che, comunque, molte storie possono essere raccontate attraverso grafici, immagini o infografiche meglio rispetto alle centinaia, e a volte alle migliaia, di parole che tendono ad essere l’ unità di misura per la maggior parte dei giornalisti
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Il servilismo verso il potere uno dei mali peggiori del giornalismo attuale, secondo i giornalisti di lingua spagnola

Più della metà dei giornalisti di lingua spagnola nel mondo  (50,8%) ritengono che il male principale del giornalismo attuale sia il servilismo nei confronti del potere. E’ uno dei dati emersi da una Ricerca (El Estado del periodismo iberoamericano)  realizzata da Periodistas por el Mundo interrogando professionisti di 18 paesi, secondo cui fra i mali del giornalismo spiccano comunque, al primo e al secondo posto,  la remunerazione insufficiente (78,12%) e la instabilità lavorativa (68,75%) - Tanto che quasi la metà degli intervistati (48,8%) temono di perdere il posto nel corso del 2013.
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Giornalisti attenti! Ecco come proteggere i segreti digitali

Giornalisti, alzate la guardia e imparate a proteggervi. In un articolo sul suo blog Pino Bruno dà una serie di consigli sulla protezione dei materiali digitali che i giornalisti raccolgono e conservano,  prendendo spunto da quanto è accaduto al New York Times, violato per più di tre mesi da agenti segreti cinesi che  hanno violato le password di 53 redattori e cronisti e frugato a fondo nei loro computer
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Media e potere

Openness e statistiche: l’Italia tra i paesi più avanzati al mondo. Ma sarà vero?

“Ci sono tre specie di bugie: le bugie, le bugie sfacciate, e le statistiche”.  Alcuni recenti studi in materia di open data e diritto di accesso alle informazioni pubbliche sembrano confermare la celebre teoria di Benjamin Disraeli, scrittore e politico inglese - Uno studio della Commissione europea piazza l’Italia tra i paesi più avanzati in termini di utilizzo dei dati aperti nell’Unione europea, pochissimo dietro alla Gran Bretagna di Tim Berners Lee.
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Con #twitantonio il candidato a portata di tweet

Si scrive civic hacking, si legge #twitantonio, cioè i candidati a Senato e Camera a portata di tweet. Semplice e rivoluzionario, perché al politico piace twittare ma non “essere twittato”, avere followers ma non diventare follower dei comuni mortali - E invece #twitantonio te li mette a portata di tastiera, uno ad uno, senza mediazioni di sorta. Che poi rispondano ai tweet dei cittadini è un altro discorso, ma intanto lo strumento è stato messo a disposizione dalla comunità  Spaghetti Open Data (SOD)
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Dalla fabbrica dei giornalisti “all’ armata degli sfruttati”. Oscar Giannino: “l’ informazione economico-finanziaria è asservita”

Continuiamo il piccolo osservatorio empirico sui  temi dell’ informazione e del giornalismo all’ interno dei programmi dei partiti in vista delle prossime elezioni - Dopo l’ intervento di Roberto Natale, candidato con Sel in Umbria, pubblichiamo il video e la trascrizione di una intervista sui temi dell’ informazione in Italia a Oscar Giannino, giornalista di politica ed economia, candidato a premier per la lista ‘’Fare per Fermare il Declino (FID’’)
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Giornalismo dei dati 

Data journalism per tutti con Kickstarter

“Stiamo creando il materiale formativo per la prossima generazione di sviluppatori di news-application”: con questo slogan Dave Stanton (@gotoplanb),ex Poynter Institute e oggi presso Smart Media Creative, ha lanciato For Journalism (@forjournalism), un progetto che annuncia “Data journalism per tutti”. Se sarà finanziato - Il progetto, infatti, è partito lunedì 25 gennaio dalla piattaforma di crowd-funding Kickstarter. Ad oggi l’idea ha raccolto oltre 9.100 dollari, con l’ obiettivo di raccoglierne in totale 32.000 entro l’11 marzo
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Segnalazioni

Il ”cappotto” di Google agli editori francesi (e altre segnalazioni)

Notizie, analisi e riflessioni in circolazione
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