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Osservatorio sui media 08 Apr 2013

Notizie da lsdi.it Libertà di Stampa Diritto all’Informazione

 

In primo piano 

- Come i media sapranno quello che voi volete prima che voi stessi lo sappiate

Alcuni nuovi strumenti vanno oltre la semplice analisi di quello che accade in rete: non si limitano a seguirne le reazioni in tempo reale ma riescono già ad anticiparle, sulla base di potenti algoritmi. Cyrill Frank, su Mediaculture, analizza due di questi programmi di ‘’predizione editoriale’’ presentati qualche giorno fa in Francia - Melty.fr, che attraverso una serie di indicatori fissati su ogni contenuto rileva le ‘’ondate di interesse’’ di temi e articoli, e Trendsboard, che analizza nei dettagli quello che si dice su Twitter, Facebook e su Google News anticipando le attese e adattando in conseguenza la strategia editoriale >>

- I Big Data stanno rivoluzionando il nostro modo di vivere

In uno scambio di mail con Lsdi,  Kenneth Cukier, autore con Viktor Mayer-Schonberger di  “Big Data: A Revolution That Will Transform How We Live, Work, and Think”, spiega i dettagli del modo con cui, a suo parere, i Big Data possono “modificare i mercati, le organizzazioni, le relazioni tra i cittadini ed i governi” - Il problema con i Big Data si sposta ora dalla sbandierata privacy al calcolo probabilistico: “un algoritmo potrà prevedere se avremo un infarto, se smetteremo di pagare il mutuo o se potenzialmente saremo nelle condizioni di commettere un atto criminale”. E alle conseguenze nefaste come una carcerazione preventiva basata su un calcolo probabilistico del comportamento umano bisognerà metter fine con una regolazione, “esattamente come l’ esplosione della stampa aprì il campo a leggi che garantivano la libertà d’ espressione” >>

- Internet e i giornalisti del futuro: tutti sui social, tramontano i blog

Le nuove leve di giornalisti hanno un profilo tecnologico analogo a quello dei più anziani: se per questi ultimi si poteva dire ‘’non geek ma neppure tecnofobi’’, per i praticanti delle scuole di giornalismo si potrebbe titolare: ‘’non tecnofobi ma nemmeno geek’’ - E’ quello che emerge da un sondaggio tra gli aspiranti giornalisti delle scuole italiane condotto da Urbino. Pur essendo nativi digitali, la differenza non è così evidente: i giovani sono grandi conoscitori dei social network, ma su alcune cose sembrano più cauti dei colleghi ‘’anziani’’ >>

- Il caso Onida e la trasfigurazione del pubblicista

Nonostante l’equivoco assai diffuso (…), nascondere o camuffare la propria identità, o riprendere e registrare di nascosto non sono comportamenti “normali” e pacificamente “leciti” per un giornalista, tantomento da assumere a modello - Al giornalista non è consentito raccogliere notizie “di nascosto” se non in casi del tutto eccezionali e per un indubbio interesse pubblico di natura superiore - Lo ricorda Saverio Paffumi, consigliere nazionale dell’ Ordine dei giornalisti*, in un commento, pubblicato sul sito di Nuova Informazione,  alla vicenda del trabocchetto telefonico teso al ‘’saggio’’ Valerio Onida (nella foto) da  Andro Merkù – attore e giornalista pubblicista e, in questa veste, componente del Consiglio nazionale dell’ Ordine – per la trasmissione La Zanzara di Radio24. >>

Media e potere

- Offshore Leaks: come scoprire storie in mezzo a 260 gigabytes di informazioni

“Pazienza e perseveranza”. Sono le parole d’ ordine con cui l’ International Consortium of Investigative Journalism ha cercato di dare un senso ai 260 Giga di documenti alla base della più grande investigazione giornalistica transnazionale di tutti i tempi - Una dei giornalisti che hanno lavorato all’ impostazione dell’ operazione, Mar Cabra, freelance e Data research manager per l’ ICIJ,  racconta a Lsdi uno degli aspetti chiave dell’ operazione: capire che cosa e come cercare nella marea dei dati - Gli altri aspetti più interessanti dal punto di vista tecnico: i software utilizzati per dare ordine; i gruppi di ricercatori in Germania, Inghilterra e Costa Rica; i sistemi di riconoscimento ottico dei caratteri di documenti illeggibili. >>

- Collaborazione intercontinentale: 86 giornalisti di 46 paesi svelano i labirinti dei paradisi fiscali

Il Consorzio Internazionale dei Giornalisti Investigativi (ICIJ) ha diffuso il più grande progetto di giornalismo investigativo realizzato nei suoi 15 anni di storia: “Secrecy For Sale: Inside The Global Offshore Money Maze” (‘’Segretezza in vendita: nel labirinto dei capitali offshore’’) - Attingendo a 2,5 milioni di file segreti, l’ organizzazione ha condotto quella che – secondo l’ ICIJ – ‘’potrebbe essere il più grande esempio di collaborazione giornalistica internazionale  nella storia” >>

- Nawaat, un laboratorio di giornalismo libero nel mondo arabo

I tunisini scoprono la libertà di stampa ma il mestiere di giornalista è tutto da reinventare dopo mezzo secolo di regime autoritario nel paese - Il sito d’ informazione Nawaat è diventato così un grosso punto di riferimento in materia di giornalismo investigativo, e va ben al di là della Tunisia - Giornalisti, cittadini-collaboratori e blogger, impegnati in un grosso lavoro di stimolo nei confronti della democrazia in costruzione, vi moltiplicano rivelazioni e analisi. Cercando di allargare l’ audience verso i quartieri popolari e gli strati dii cittadini non connessi al web >>

Editoria

- Le reti sociali negli Usa sono ormai ‘’roba seria’’, anche per la SEC

Le reti sociali negli Stati Uniti estendono il loro potere e continuano a infiltrarsi sempre più profondamente in tutti gli strati della società - Ne è convinta Marie-Catherine Beuth che, sul Figaro.fr, cita tre diversi episodi che in una sola settimana confermebbero come la massiccia adozione dei social network stia continuando a modificare profondamente il mondo contemporaneo. >>

- Google: interviene anche il governo spagnolo, ma l’ accordo francese è esportabile in Usa?

Dopo gli editori portoghesi che, alle prese con la peggiore recessione dagli anni Settanta,  hanno avviato forti pressioni su Google chiedendole di pagare per i contenuti giornalistici ripresi dal motore di ricerca, anche la Spagna scende in campo chiedendo soldi, con l’ intervento diretto del ministro dell’ industria, José Manuel Soria - In Usa intanto ci si chiede se l’ accordo raggiunto qualche settimana fa con gli editori e il governo francese  non sia esportabile negli Usa. E la risposta è: molto difficile, ma non sarebbe del tutto fuori luogo.  >>

La professione

- Un appello per gli Stati generali dell’ informazione precaria

La Federazione nazionale della stampa deve promuovere e convocare al più presto gli Stati generali dell’ informazione precaria - La proposta, già avanzata  nel novembre scorso dalla dall’Assemblea e dalla Commissione nazionale lavoro autonomo della Fnsi, è stata rilanciata ora con un appello che ha raccolto già decine e decine di adesioni - Gli Stati generali dovranno essere la sede in cui firmare ‘’un patto nazionale per evitare che la lunga agonia dell’ informazione precaria si trasformi in morte certa’’ >>

- ”Non siamo comparse”, protestano i giornalisti spagnoli

I giornalisti non sono comparse e si oppongono alla trasformazione dell’ informazione in propaganda - E’ così che la Fape, la Federazione delle associazioni di giornalisti spagnole, respinge seccamente la strategia di alcuni partiti di utilizzare i giornalisti come comparse convocandoli per registrare gli interventi dei loro leader senza avere la possibilità di fare domande - Una strategia che, secondo una nota della Fape, calpesta il ruolo del giornalismo professionale come portatore del diritto dei cittadini ad essere informati  >>

Segnalazioni

- Xenofobia e giornalismo: e li chiamano i professionisti della parola (e altre segnalazioni)

Notizie, riflessioni e analisi in circolazione >>

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